Ma tu ti ricordi di quando avevi 19 anni? Di come tutto era amplificato dall’argento vivo che ti scorreva nelle vene? Di come i sensi erano più scattanti, veloci, acuti? Ti ricordi di come dopo l’autoerotismo era possibile giocare a pallone per 90 interi minuti eppoi uscire con una bella signorina e poi cena e poi un ballo anzi due e da cosa nasce cosa e così ti ritrovavi ad entrare suadente ma prestante tra le cosce di lei? I 19 anni, energia, furore, bisogno viscerale di urlare contro il mondo. Te li ricordi? Beh, se non te li ricordi o se, peggio ancora, non hai avuto 19 anni così: mi spiace per te ma: termina qui la tua lettura perché, te lo scrivo chiaramente, non mi interessi come controaltare alle mie parole. Perché tu sei uno di quelli capace di trovare una qualche giustificazione ai fischi che Balotelli subisce sempre, argomentando che quei fischi sono una risposta alle sue “provocazioni”.
Provocazioni???
Balotelli è un ragazzo dalla storia travagliatissima: nasce a Palermo da immigrati irregolari ed è abbandonato, adottato da una famiglia di Brescia non appena “esplode” come potenziale campione ecco comparirgli d’incanto i suoi genitori biologici speranzosi di ottenere vantaggi economici. Balotelli ha soli 19 anni e puntualmente viene fischiato in tutti gli stadi d’Italia. Anche (soprattutto?) perché è di colore. No, pensaci davvero a come avresti reagito al suo posto. Io avrei cercato di sfogarmi con tunnel ed irrisioni similari. Avrei cercato di umiliare i difensori. In fondo, il calcio è anche un sublime perculare l’avversario. In più, ai fischi avrei risposto non solo con il golle. L’irruenza dei miei 19 anni non me l’avrebbe permesso. Avrei fatto come un pazzo sotto la curva che mi avrebbe fischiato: avrei mostrato il petto in fuori, regalando la statuarietà del mio terzo dito innalzato al cielo e con sprezzo avrei mandato affanculo tutti quanti. A 19 anni avrei agito così (e probabilmente anche oggi a 35 anni). Balotelli è in prospettiva il più forte giocatore italiano ma ha due aspetti che all’italiota medio non vanno giù: è negro ed ha due palle quanto una casa. Non si tiene niente, rispondendo alle provocazioni con azioni provocatorie. Sarò impopolare (e me ne fotto) ma sto tutta la vita dalla sua parte e dal suo non esultare ad un golle se non in direzione di chi gli fischia contro. è l’unico calciatore che non si sottrae alla presa di coscienza di una Italia ignorante e senza memoria, in cui vecchie troie che mai hanno calpestato il terreno di gioco sputano sentenze e giudizi in quel triste ospizio che è la TV, invidiando in realtà quei 19 anni che mai hanno avuto se non quando, convinti di essere interessanti, si masturbano davanti alla moviola.
Io sto con Balotelli
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo