Compromesso in Commissione| Ma sul cda è ancora bagarre - Live Sicilia

Compromesso in Commissione| Ma sul cda è ancora bagarre

Dopo le polemiche di ieri (LEGGI), la sottocommissione per l'esame del ddl che dovrebbe mutare la fisionomia dell'ente, si è accordata sull'allargamento della Consulta. Ma non sulle modalità di scelta del presidente che verranno riaffrontate martedì. INTANTO, IL GOVERNO HA GIA' SCELTO I COMPONENTI DEL CDA. ECCO CHI SONO.

 

Il caso irsap
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PALERMO – Sarà un braccio di ferro. Ieri, il “caso Irsap” è esploso a Sala d’Ercole. Il governo, infatti, negli stessi giorni in cui l’Ars discuteva delle modifiche per l’elezione, sceglieva i componenti del cda dell’ente che ha inglobato le Asi. Una scelta che ieri ha portato dapprima alla presentazione di un ordine del giorno del Movimento cinque stelle, poi ampiamente condiviso, che chiedeva lo “stop” a quelle nomine. All’approvazione di quell’odg all’unanimità. E le proteste veementi del presidente della Commissione attività produttive Bruno Marziano. Che oggi rincara la dose.

Eppure, proprio oggi deputati e governo si sono incontrati. Si è insediata stamattina, infatti, la sottocommissione che dovrà esitare il disegno di legge che modifica la fisionomia dell’Irsap e le modalità di elezione del presidente. Presente anche l’assessore alle Attività Linda Vancheri. La seduta ha vissuto qualche momento di tensione. Alla fine, si è giunti a una sorta di “compromesso”. Il governo ha condiviso l’emendamento che prevedeva l’allargamento a 15 componenti della Commissione consultiva. Il ddl, modificato in questo modo, verrà proposto martedì per la votazione. Ma al disegno di legge, si aggiungerà l’emendamento di Giancarlo Cancelleri col quale il capogruppo del Movimento cinque stelle chiede di limitare, sostanzialmente, la libertà del governo nella scelta del presidente. La modifica proposta dal deputato grillino, infatti, prevede che il presidente dell’Irsap sia scelto tra tre componenti del cda “eletti” dalle associazioni di categoria. Anche questo emendamento, martedì, verrà messo ai voti.

Ma su tutti questi discorsi, aleggiano le nomine già formalizzate dal governo. La giunta, infatti, ha scelto Alfonso Cicero come presidente. Mentre il secondo componente del cda è Rosario Andreanò. Si tratta, per intenderci, di uno degli organizzatori dei circoli del Megafono a Mistretta, in provincia di Messina. I tre componenti che fanno riferimento alle associazioni di categoria sono invece la commercialista palermitana Rosa Montalto, il presidente di Confartigianato Sicilia Flippo Ribisi, e Giuseppe Russello.

Adesso, la “patata bollente” passa nelle mani del presidente della Commissione affari istituzionali, Marco Forzese. Da lì, infatti, dovranno passare le nomine, prima di diventare efficaci. Ma per evitare lo stop dell’Ars, bisognerà che queste nomine vengano messe all’ordine del giorno prima che l’Aula voti il disegno di legge modificativo dell’Irsap. “Considerato che il ddl – dice Bruno Marziano – non comporta impegno di spesa, si potrebbe già votare mercoledì, il giorno dopo l’approvazione in commissione”.

Ma non si sono ancora spente le polemiche sull’operato del governo. Una scelta, quella di andare avanti con le nomine, nonostante l’Ars stesse valutando una proposta di legge che ne mutava il criterio, che non è andata giù proprio al presidente della Commissione di merito. “La modalità con la quale è stata decisa la nomina del nuovo presidente dell’Irsap – ha tuonato Bruno Marziano, che è un deputato del Pd – rappresenta un grave sgarbo istituzionale: per questo ho firmato e votato l’ordine del giorno che impegna il governo a bloccare il provvedimento. Voglio ricordare – prosegue Marziano – che la commissione Attività produttive, che ho il privilegio di presiedere, pur non avendo la funzione di valutare le nomine o di approvarle, è la commissione di riferimento dell’Irsap: proprio rispetto alle competenze di questo ente abbiamo portato avanti un lavoro importante in questi mesi. Sono amareggiato – aggiunge – dalla modalità con la quale è stata portata avanti questa vicenda e dal modo in cui il governo ha deciso di rapportarsi con una commissione che in più occasioni ha dimostrato di voler sviluppare – conclude Marziano – un lavoro condiviso con tutti gli assessorati di riferimento”. Ma adesso si prepara un braccio di ferro. Sarà l’Ars a decidere se dare il via libero al cda deciso dal governo.


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