Istituto di giornalismo a secco |I soldi ai cronisti minacciati - Live Sicilia

Istituto di giornalismo a secco |I soldi ai cronisti minacciati

Passa un emendamento di Fava. Niente fondi all'ente (nella foto, la sede).

Ars, la manovra
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PALERMO – Nel calderone della finanziaria anche 200mila euro per l’Istituto superiore di giornalismo, carrozzone sulla cui utilità da anni sono avanzate perplessità in primis dal mondo del giornalismo. “Non è un istituto, non è superiore e non è di giornalismo”, ha detto in Aula Claudio Fava, ricordando come Ordine e sindacato dei giornalisti hanno preso da tempo le distanze dall’Istituto. Fava propone con un emendamento di spostare quei 200mila euro per creare un fondo in favore dei giornalisti minacciati dalla criminalità. L’assessore regionale Roberto Lagalla apprezza l’iniziativa di Fava e annuncia il commissariamento ad acta dell’Istituto spiegando che la somma stanziata in finanziaria è destinata al ripiano delle posizioni debitorie dell’ente, “per evitare maggiore danno”. Lagalla invita Fava a trasformare l’emendamento in ordine del giorno con il sostegno del governo, ma l’emendamento invece va ai voti e con voto segreto passa. Niente più soldi per l’Istituto superiore di giornalismo.

“200 Mila euro non saranno più sprecati per finanziare un istituto- cosiddetto- di giornalismo, (l’unico in Italia che non forma giornalisti, non permette l’iscrizione all’Albo e non è riconosciuto dall’Ordine dei giornalisti) ma verranno utilizzati per un fondo ad hoc per i giornalisti vittime di minacce e danneggiamenti da parte della criminalità mafiosa. Un riconoscimento doveroso ai tanti operatori dell’informazione che giornalmente rischiano per cercare e raccontare la verità con le loro inchieste e il loro lavoro”. Così Claudio Fava, del movimento #CentoPassi, dopo l’accoglimento di un suo emendamento alla legge finanziaria in discussione all’Ars, nonostante il parere contrario del governo.

Subito dopo l’emendamento di Fava la maggioranza è andata di nuovo sotto con la bocciatura di un emendamento della deputata Cannata che stanziava somme in favore del Comune di Avola, di cui è sindaco il fratello, come ha fatto notare in Aula il deputato grillino Sunseri.


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