Nel parcheggio ci sono anche i pullman. Dentro è il pienone. Matteo Renzi assapora il bagno di folla durante la presentazione etnea di ControCorrente, il libro scritto per Piemme e che racconta i recenti scampoli di vita politica del Paese. Quelli segnati dalla pandemia e sopratutto dal cambio della guardia a Palazzo Chigi di Giuseppe Conte per Mario Draghi. Una vicenda dove il leader di Italia Viva ha costruito più di una premessa.
Ai bagni di folla catanesi Matteo Renzi dovrebbe essere più che abituato. Nell’album dei ricordi ci sono le immagini della Festa dell’Unità alla villa Bellini, scattate pochi mesi prima del voto referendario che ha sancito il suo addio al governo. Poi c’è stato il battesimo di Italia Viva alle Ciminiere: sold out. Due tappe dove il peso tanto elettorale quanto organizzativo di Luca Sammartino e Valeria Sudano si faceva notare parecchio.
Certo, quelli erano gli anni anche di Nicola D’Agostino. Non un semplice comprimario. Che c’era e c’è ancora accanto all’ex sindaco di Firenze, seppur a partire da una posizione ritenuta un tempo eretica dai puristi del Nazareno. Mentre era impensabile pensare che esistesse un renzismo fuori dal Pd, fu lui a fondare (assieme a Totò Cardinale) il contenitore di Sicilia Futura. Altri tempi.
Infatti, sembra davvero una vita fa. Ma Nicola D’Agostino, che ha i piedi ben saldi tra l’Acese e l’area jonico-etnea, non ne vuol sentir parlare di confronti. O di – come dicono alcune “malelingue” in sala – una risposta sul campo agli ormai ex compagni di avventura. Compulsato dice invece che se avesse avuto più tempo ci sarebbe stata molta più gente.
A lanciare un segnale a Sammartino e Sudano ci ha pensato, però, lo stesso Matteo Renzi. Eccolo: “Ho visto che ci sono stati dei parlamentari regionali e dei parlamentari nazionali che hanno scelto di abbandonare Italia Viva e si sono iscritti alla Lega. E’ una scelta – spiega il senatore di Rignano sull’Arno – che ovviamente non condivido, rimane il rispetto personale, oltre che la gratitudine per chi ci ha permesso di fare una battaglia contro corrente mandando a casa Conte e portando Draghi”.
Non porta rancore, Matteo Renzi. Anzi. “Chi ci ha dato una mano ha la nostra gratitudine”. Non rinuncia però alla stoccata: “Poi mi chiedo come si possa andare dentro il partito della Lega da siciliani, e aggiungo il partito della Lega che in questo momento è in una fase confusionaria”.
Intanto Matteo Salvini ha da poco ufficializzato l’adesione al Carroccio del parlamentare palermitano di Iv Francesco Scoma. Per il leader della Lega si tratta, assieme a quella di Sudano, di due fiches assai preziose in vista della chiamata per il prossimo presidente della Repubblica. Un obiettivo che nell’immediato interessa probabilmente assai di più Salvini rispetto alle dinamiche locali.
Matteo Renzi (accompagnato dai giornalisti Mario Barresi e Luca Ciliberti) ha aperto i lavori chiedendo immediatamente scusa per un refuso contenuto nelle pagine del suo libro. Un errore che riguarda il compianto Franco Battiato, figlio di quella Jonia a cui apparteneva un tempo anche Giarre. A sentire gli applausi, pare proprio che sia stato perdonato. Sopratutto da coloro che negli anni non lo hanno seguito nell’esperimento di Italia Viva.
Ma non solo. L’ex senatore Giovanni Pistorio (che è stato autonomista, Udc, ma mai ufficialmente renziano) e lì ad accoglierlo. La sala è però ampia. E tra chi è stato in Iv, ma sul versante Sammartino (evidentemente il passaggio nella Lega ha fatto sbandare parecchio), e chi invece ha preferito finora rimane nel Pd anche con incarichi dirigenziali, c’è di tutto. Tutti però da curiosi (ci tengono a farlo sapere).