La campagna del vaccino di primavera: ecco a chi toccherà

La campagna del vaccino di primavera: ecco a chi toccherà

Prima gli operatori sanitari e gli ospiti delle Rsa. Poi toccherà a tutti gli altri. Ecco come.
COVID IN SICILIA
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PALERMO- Gli occhi raccontano la storia di una sofferenza che vuole trasformarsi in speranza ed è una caratteristica di chi riceve il suo primo vaccino anti-Covid. Sopra la mascherina, lo sguardo esprime una emozione profonda. Dentro c’è il dolore per le vittime, la consapevolezza dell’attraversamento di una fase delicatissima, ma anche l’idea, a poco a poco, di un graduale ritorno alla normalità. In Sicilia, come altrove, si è celebrato l’incipit con le dosi per il personale sanitario e per le persone fragili, come gli ospiti anziani delle Rsa.

Continuano le vaccinazioni

Dopo il V-Day proseguono le vaccinazioni dei camici bianchi. La foto di copertina mostra il commissario per l’emergenza a Palermo e provincia, il dottore Renato Costa, durante la somministrazione. Proprio lui racconta a LiveSicilia.it il programma che la Regione sta mettendo in campo per vaccinare entro metà di settembre, come ha detto il presidente Musumeci: “Tutti i siciliani di età superiore ai sedici anni”. Si tratta, come è ovvio, di un passaggio fondamentale: dentro la cornice delle priorità bisognerà stabilire una effettiva scaletta di precedenze. Passati i giorni della celebrazione simbolica, ci saranno tanti V-Day da approntare. 

La campagna di primavera

“Quando parliamo di operatori sanitari da proteggere, parliamo di tutti, senza distinzioni – spiega il commissario Costa -. Si tratta di un gruppo grande. Immaginiamo di completare questa fase entro febbraio e poi, al più tardi a marzo, di passare al resto della popolazione, suddivisa per criteri che andranno specificati in concreto e che riguardano l’età, le patologie, le fragilità, con una particolare attenzione proprio alle patologie di cui una persona soffre. Noi, come strutture, ci siamo e ci saremo, a Palermo, per esempio, abbiamo la Fiera che utilizziamo per lo screening. Tutto dipenderà dalla disponibilità delle dosi. Sono sicuro che rispetteremo le indicazioni del presidente e che le attese non saranno lunghe, tanto che nessuno sentirà la differenza”. Sembra dunque di capire che lo stato di salute sarà un elemento concorrenziale con l’anzianità, quando non prevalente.

L’appello per il vaccino

“Il vaccino è una necessità collettiva – continua il commissario – perché dobbiamo raggiungere l’immunità di gregge, ognuno deve avere una quantità di anticorpi tali da non sviluppare la malattia. Abbiamo tutti una enorme responsabilità. Ci sono dei colleghi medici che non si vaccineranno? Mi pare che in Sicilia l’adesione sia abbastanza buona. Io mi sono vaccinato e invito tutti a fare il vaccino”.

“L’importanza di una vita normale”

 “Se dovessi fare una provocazione dovremmo diffondere le immagini di una terapia intensiva e il dolore di tanti familiari che hanno visto andare via i loro parenti – ha detto, sempre ieri, l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza -. Io penso che ci voglia una sensibilizzazione molto forte sulla vaccinazione. L’Istituto superiore di sanità sta lavorando ad una campagna scientifica: sarebbe sbagliato pensare di convincere le persone con la forza. Bisogna che tutti comprendano quanto sia importante riprendere una vita normale, magari riuscire a levarsi questa mascherina fra qualche mese e riuscire a riabbracciare i propri cari”. Ecco cosa dicono quegli occhi, con il braccio scoperto, in attesa di una iniezione di speranza.


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