La cellula dei Mazzei a Misterbianco |Respinte le eccezioni della difesa - Live Sicilia

La cellula dei Mazzei a Misterbianco |Respinte le eccezioni della difesa

Ultimate le questioni preliminari del processo Enigma. Alla sbarra 21 imputati: sono accusati di far parte del gruppo dei Mazzei che a Misterbianco gestiva un grosso giro di estorsioni e riscossione crediti.

 

Udienza fiume
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CATANIA – Finalmente il processo Enigma potrà entrare nel vivo del dibattimento. Si tratta del procedimento scaturito dalla maxi indagine della Squadra Mobile che aveva scoperto la cellula dei Mazzei a Misterbianco specializzata in “pizzo, estorsioni e recupero crediti”. Quella di oggi è stata un’udienza fiume dove si sono susseguite una serie di eccezioni sollevate da alcuni difensori riguardanti un vizio sulla notifica dell’avviso di conclusione indagine, la genericità del capo d’imputazione e la presunta lesione del diritto di difesa in fase di udienza preliminare per non aver dato modo ai legali di visionare il verbale del collaboratore di giustizia Davide Seminara. Il pm Rocco Liguori si è opposto a tutte le eccezioni facendo riferimento alla normativa vigente e all’orientamento della Cassazione. Il sostituto procuratore sul verbale del pentito Seminara ha inoltre evidenziato che si tratta di 11 righe da leggere in pochi secondi e che inoltre riguardano – come più volte evidenziato – solo l’imputato Nuccio Mazzei, capo dell’organizzazione criminale. Il collegio della Terza sezione penale presieduta dal giudice Maria Pia Urso si è ritirato in camera di consiglio e dopo un’ora circa – con apposita ordinanza – ha stabilito il “procedersi oltre” del processo respingendo in toto le eccezioni formulate ritenendole “infodate”. Nonostante questo i difensori (alcuni) hanno reiterato la richiesta di giudizio abbreviato condizionato dall’esame di alcune delle parte offese. Il Tribunale inoltre ha respinto la richiesta di costituzione di parte civile di Codici Onlus e di Obiettivo Legalità.

L’udienza è terminata con l’acquisizione delle prove e la nomina di un perito per le trascrizione delle intercettazioni. A marzo il processo – come detto – entrerà nel vivo con l’esame di due investigatori della Squadra Mobile. I due poliziotti che conoscono ogni sfumatura dell’inchiesta che ha portato ad azzerare il gruppo dei Carcagnusi di Misterbianco. Nel mirino degli investigatori finirono anche alcuni imprenditori che invece di adire le vie legali contro i loro debitori avrebbero “ingaggiato” i Mazzei per ottenere il saldo dei crediti che vantavano.

Sono 29 gli imputati alla sbarra: Guido Acciarito, Giuseppe Avellino, Gaetano Bellia, Alfio Cavallaro, Paolo Cosentino, Salvatore Cosentino, Andrea Diego Cutuli, Giuseppe D’Agostino, Giuseppe D’Agostino, Carmelo Di Mauro, Concetto Ganci, Costantino Grasso, Domenico Antonino Grasso, Alfio Grazioso, Alessandro Malerba, Roberto Malerba, Sebastiano Mazzei, Giovanni Miuccio, Giovanni Papa, Francesco Renda, Giuseppe Chinnici, Antonino D’Amico, Daniele Di Mauro, Antonino Giuffrida, Mario Salvatore Giuffrida, Serafino Panassidi, Pavone Emanuele, Mirko Antonino Santanocito, Gaetano Sciacca, Francesco Terranova.

A dare avvio alla delicata indagine fu un block notes trovato dalla Squadra Mobile a casa di Costantino Grasso (uno degli imputati), dove erano appuntate entrate e uscite delle estorsioni. Un vero e proprio libro mastro del pizzo. Gli investigatori riuscirono a decriptare le cifre e le sigle (da qui il nome Enigma dato all’operazione) scritte sui fogli a quadretti e così a risalire ai commercianti costretti a versare l’estorsione al gruppo malavitoso.

 


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