La Cgil a Faraone: |"Difendiamo chi sta peggio" - Live Sicilia

La Cgil a Faraone: |”Difendiamo chi sta peggio”

"Chi sta peggio sono i lavoratori, gli anziani e i disoccupati, figure da cui mi pare che il Governo e il Pd si vadano sempre più allontanando mostrando quotidianamente il volto di chi rappresenta altri interessi", dice il segretario della Cgil siciliana Pagliaro

PALERMO – “A Faraone vorrei dire che il tema non è proseguire con l’assistenzialismo, un modo di far politica che mi pare abbia coinvolto tutti i partiti, ma cambiare sistema tenendo conto di chi sta peggio. E chi sta peggio sono i lavoratori, gli anziani e i disoccupati, figure da cui mi pare che il Governo e il Pd si vadano sempre più allontanando mostrando quotidianamente il volto di chi rappresenta altri interessi”: lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, replicando a quanto affermato dal sottosegretario del governo Renzi in alcune interviste su quotidiani locali. “Il sindacato sarebbe conservatore, secondo Faraone? Piuttosto – rileva Pagliaro – tuteliamo interessi chiari e dichiarati avendo chiaro per esempio che esiste un diritto alla retribuzione in cambio di una prestazione, un altro alla non discriminazione, un altro ancora ad avere fatta salva la propria dignità e confermata la propria professionalità nel mondo del lavoro. Mi sembra invece- aggiunge il segretario della Cgil- che sia nelle politiche sul lavoro del governo Renzi che nelle parole di Faraone altrettanti punti fermi non ci siano, se escludiamo quello ormai evidente di volere in qualche modo ‘fregare’ i lavoratori e mettere nell’angolo chi li rappresenta. Questo con l’azione politica- osserva- ma anche con un utilizzo propagandistico delle parole”. Pagliaro puntualizza: “Una cosa deve essere chiara: noi ai valori della solidarietà sociale e dell’equità e all’aspirazione a una società più equa e sostenibile non intendiamo rinunciare. A chi ci attacca, con argomenti che hanno più il sapore della boutade,- afferma il segretario della Cgil- voglio dire con chiarezza che qui in Sicilia non ci interessano le kermesse ma il confronto sui problemi aperti sui quali abbiamo proposte realmente innovative che solo chi vuole mantenere le cose come stanno si ostina a non volere vedere. Da questo punto di vista – conclude Pagliaro- devo amaramente constatare che non c’è differenza col passato e che la politica siciliana continua a discutere per acquistare posizioni, incurante delle tragedie che la circondano e che alla fine certamente pagherà”.

 


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