La Cgil: "La Regione si faccia |carico dei finanziamenti" - Live Sicilia

La Cgil: “La Regione si faccia |carico dei finanziamenti”

Il sindacato ha organizzato una conferenza stampa sul settore della cultura in città. "Quella per la cultura catanese - spiega il segretario generale Angelo Villari - e per il futuro dell'Istituto musicale Bellini, é una battaglia di principio ma anche di civiltà".

Istituto Bellini,
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CATANIA – “Chiediamo alla Regione di farsi carico dei finanziamenti a sostegno dell’istituto musicale “Bellini” dal momento in cui la Provincia di Catania non ci sarà più, e in attesa di una statizzazione che chiediamo con forza. In ballo ci sono 111 dipendenti e il futuro di oltre 700 allievi”. Il segretario generale della Camera del lavoro di Catania, Angelo Villari, stamattina è stato chiaro: “Quella per la cultura catanese, e per il futuro dell’Istituto musicale Bellini, é una battaglia di principio ma anche di civiltà”. Non é più tempo di rassicurazioni e scadenze a lungo termine: il settore della cultura (che contrariamente a quanto viene detto ha dato lavoro e potrebbe continuare ad assicurarlo ad una ampia fetta di territorio), é arrivato ad un punto di non ritorno.

Lo dimostra anche quanto é accaduto stamattina di fronte il Teatro “Bellini”, quando un corista che, così come i suoi colleghi, non riceve stipendio da cinque mesi, ha minacciato il suicidio, in preda allo sconforto. L’uomo é stato fermato e soccorso dai colleghi, ma il fatto resta in tutta la sua gravità umana e sociale. “Noi scoraggiamo ogni giorno i sentimenti negativi tra i lavoratori, ben coscienti che con la disperazione non si ottengono risultati positivi- continua Villari- Ma é questa la realtà, sotto i nostri occhi ci sono i lavoratori disperati. Le istituzioni devono dare risposte concrete per quanto é nelle loro disponibilità”. Ma andiamo per ordine.

La conferenza stampa di stamattina, alla quale hanno partecipato il segretario generale della Camera del lavoro Angelo Villari, i segretari confederali Giovanni Pistorio e Pina Palella, e il coordinatore Dipartimento Cultura Cgil, Antonio Torrisi, oltre al segretario generale della Flc Antonella Di Stefano e Antonio Giardiniere della segreteria Slc Cgil, é stata ospitata dentro la stanza del presidente dell’istituto musicale (l’avvocato Ziccone era assente per impegni pregressi ma dai vertici dell’istituto sono arrivati messaggi di soddisfazione per l’iniziativa promossa dal sindacato). Non a caso: stavolta il punto sulla cultura si é fatto nella scuola che ha perso 13 cattedre in quattro anni, e dunque ben 200 possibili studenti. Nessun licenziamento conseguente, ma neppure nessun ricambio dopo le pensioni. Zero turn over a discapito del futuro stesso dell’istituto.

“Fino a 10 anni fa l’Istituto musicale era in forte espansione, anche perché l’unico con la caratteristica di perfezionamento europeo -spiega Antonio Torrisi- ora Crocetta deve passarsi la mano sulla coscienza. Comune e Provincia hanno assicurato copertura fino al 2013. Bisogna capire cosa accadrà dopo. Il Bellini è un istituto che vanta un bilancio di 8 milioni di euro all’anno e deve essere statizzato come accaduto per gli ex istituti paritari. Se pensiamo che istituti come quello di Reggio Calabria e Vibo Valentia, oggi sono dei conservatori, ci rendiamo conto quanto il Bellini lo meriti…” Eppure altre regioni coma la Lombardia o la Toscana, in attesa che la statizzazione diventi realtà, hanno già avviato il sistema delle quote di partecipazione per evitare i ritardi nelle erogazioni finanziarie da parte degli enti pubblici territoriali.

Un futuro non in espansione, dunque, e persino a rischio se non si corre ai ripari. Il segretario della Flc Cgil Di Stefano assicura che una parziale soluzione “potrebbe arrivare dal decreto legge 104/13 dove si terrà in conto la stabilizzazione dei precari, ma le cui misure sono però ancora considerate insufficienti dal comparto Afam, ossia i lavoratori dell’alta formazione artistica. Abbiamo però 60 giorni di tempo per inserire i nostri emendamenti. In ogni caso, nel decreto non c’è ancora traccia di statizzazione” . Una speranza in questo senso potrebbe però arrivare dal disegno di legge 888 del 7 maggio 2013 che vede come prima firmataria la deputata nazionale del PD Luisa Albanella, e che propone la statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati. A questo, nel luglio del 2013, è seguito un altro ddl firmato dal Pdl.

Il punto sui teatri, il Bellini e lo Stabile, lo ha fatto invece Giovanni Pistorio, della segreteria della Cgil. “Confermiamo che l’assessore regionale Bianchi si è mosso con tempestività, ma dobbiamo pure dire che la ripartizione delle somme 2013 per il teatro Bellini (5 milioni e 500 mila euro) e per lo Stabile (600 mila euro) giace ancora sul tavolo del governo regionale. Non c’è più tempo da perdere”. Il teatro Bellini conta 225 dipendenti (tutti i profili compresi) di cui una sessantina sono precari. Tra questi ci sono figure fondamentali per l’esecuzione musicale e comunque in numero inferiore al reale fabbisogno dell’orchestra e del coro. Allo Stabile ci sono 38 dipendenti e 60 precari (tecnici) , oltre un centinaio di attori.

Eppure, come sottolinea Antonio Giardiniere, della Slc Cgil per lo Stabile: “Alla fine sono i lavoratori quelli che tengono duro. Abbiamo proposto di unire le forze dei teatri catanesi con la creazione di una “Officina della cultura” per creare una sorta di festival unico nella città. Arriverebbero flussi di persone, potremmo creare un’economia culturale. Perché con la cultura i soldi possono arrivare, se solo si vuole”.

 

 


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