PALERMO – “Utilizzare i fondi del Pnrr destinati alla Sicilia per riorganizzare il sistema sanitario regionale, potenziando la medicina del territorio, dall’assistenza domiciliare alle case e agli ospedali di comunità”. È la posizione con cui la Cisl siciliana, rappresentata dai segretari generali della Cisl, Sebastiano Cappuccio, e della Cisl Funzione pubblica, Paolo Montera, si è presentata al confronto con l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, sulle questioni più urgenti che riguardano la Sanità siciliana.
“È questa – dicono i due sindacalisti – la strategia che riteniamo più giusta per affrontare il perdurare dell’emergenza pandemica da Covid-19 senza gravare ulteriormente sugli ospedali e, soprattutto, senza venire meno al dovere di curare anche i pazienti con altre patologie”. In particolare, Cappuccio e Montera hanno chiesto risposte precise sui fondi da destinare alla realizzazione in Sicilia degli ospedali di comunità, che svolgono una funzione “intermedia” tra il domicilio e il ricovero ospedaliero al fine di sgravare l’ospedale da prestazioni di bassa complessità. Complessivamente, secondo il fabbisogno, nella regione dovrebbero essere 99, con una prima attivazione, in base alle somme stanziate, di 31 strutture. Il piano del Governo nazionale, tra l’altro, prevede per questo obiettivo fino a 30.000 nuove assunzioni, nelle diverse figure professionali, da destinare ai territori entro il 2026.
“Riaperto il confronto, abbiamo subito programmato il prossimo incontro per mercoledì 28 luglio così da continuare a discutere dei temi più urgenti che riguardano il settore e pressare affinché si intervenga per tempo. Considerando l’andamento dei nuovi contagi da Covid-19, che preoccupa per via della diffusione di varianti come la Delta, ci aspettiamo – concludono Cappuccio e Montera – che la Regione potenzi innanzitutto la campagna vaccinale e si organizzi per tempo per rinforzare il sistema sanitario e non mandare nuovamente in sofferenza gli ospedali”.
Sul tema è intervenuta anche la Uil: “E’ necessario riorganizzare il nostro sistema sanitario regionale non disperdendo il patrimonio di esperienze e professionalità messe in campo per fronteggiare la pandemia. Il governo Musumeci non può perdere altro tempo altrimenti i problemi che riguardano questo settore rimarranno insoluti”. Questa la richiesta di Claudio Barone ed Enzo Tango, segretari della Uil e Uil Fpl Sicilia, all’incontro con Razza. “Competenze mediche, infermieristiche, informatiche e amministrative sono preziose e necessarie per costruire un modello diverso di sanità che consenta un’assistenza migliore nel territorio”, hanno aggiunto. Case della salute, coordinamento della rete dei medici di famiglia, guardie mediche, strutture territoriali, telemedicina, formazione e qualificazione di personale, specializzazioni: per la Uil tutto questo è possibile utilizzando le risorse che si sono liberate dopo l’emergenza sanitaria. Importantissima, oggi più che mai, per questo sindacato potrebbe essere la funzione del Cefpas. E Barone e Tango continuano: “Una rete medica più efficiente può consentire di recuperare risorse diminuendo ricoveri impropri e viaggi della speranza che portano più di 350 milioni alle altre regioni”. Un’altra criticità per la Uil Sicilia è quella della Seus-118: “La Regione deve sciogliere ogni indugio e adottare subito soluzioni per mettere in sicurezza i lavoratori e questo servizio essenziale di emergenza-urgenza”.