La Dia: scelta antiracket | copertura per certi collusi - Live Sicilia

La Dia: scelta antiracket | copertura per certi collusi

Il colonnello Riccardo Sciuto

Riccardo Sciuto (nella foto), colonnello dei carabinieri e capocentro della Direzione investigativa antimafia: "Gaetano Virga, con il padre Carmelo, avevano pensato di avvicinarsi alle associazioni antiracket per 'ripulirsi' dopo essere stati indagati".

mafia, il maxi sequestro ai virga
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PALERMO – “Gaetano Virga con il padre Carmelo, le menti della famiglia, aveva pensato di avvicinarsi alle associazioni antiracket per cercare di ‘ripulirsi’ dopo essere stati indagati”. Lo ha detto Riccardo Sciuto, capo operativo della Dia di Palermo, a proposito del sequestro di un miliardo e 600 milioni agli imprenditori Virga. “Ci sono alcune attività tecniche – ha aggiunto – che hanno segnalato la scelta precisa di avvicinarsi all’antiracket anche con denunce nei confronti di presunti esattori. Le indagini stanno dimostrando che più che una estorsione era una dazione quella che i Virga versavano alla famiglia di Misilmeri”.

La nota di Addiopizzo
“In merito alla misura di prevenzione disposta dal Tribunale di Palermo nei confronti delle imprese del gruppo Virga, proprio per i fatti che stanno alla base del sequestro odierno, da anni Addiopizzo aveva ritenuto non opportuno includere nella rete di consumo critico antiracket le società oggetto d’indagine”. Lo dice in una nota l’associazione. ”Tale scelta è stata compiuta in tempi non sospetti – continua – e nonostante gli operatori economici avessero sporto delle denunce per degli episodi estorsivi. Per alcuni di questi, successivamente accertati con condanne nei confronti di esponenti mafiosi, è stata data, tramite Libero Futuro, assistenza processuale”.

La nota della Fai
La Fai, Federazione Antiracket Italiana, esprime il proprio apprezzamento per l’operazione compiuta questa mattina dalla Direzione Investigativa Antimafia che ha portato al sequestro di beni alla famiglia Virga. La Fai puntualizza ”che l’imprenditore oggetto di sequestro non fa parte di alcuna associazione antiracket aderente al movimento della Federazione Antiracket Italiana”.

La nota del sindaco Orlando.
“Ancora una volta un’importante operazione della Magistratura e delle Forze dell’Ordine ha portato alla luce un episodio che sembra confermare l’intollerabile e strumentale comportamento di quanti, fra operatori economici così come fra i politici, si autoproclamano rappresentanti dell’antimafia per nascondere affari illeciti e per ottenere scampoli di privilegio”. È quanto afferma il sindaco Leoluca Orlando, commentando l’operazione della Dia di Palermo che ha portato ad un maxi sequestro di beni per un ammontare complessivo di oltre un miliardo e 600 milioni di euro, nei confronti di alcuni imprenditori, originari della provincia di Palermo, che sarebbero legati al mandamento di Corleone.


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