Signor Presidente del Consiglio, Matteo Renzi,
sono il presidente di un’associazione di Catania che da anni si occupa di persone con disabilità (e con gravissime disabilità) e delle loro famiglie, con particolare attenzione ai minori. Vivo, in quanto persona con disabilità, e vedo quotidianamente situazioni con serie e pressanti problematiche inerenti carenza in campo socio – sanitario e assistenziale, che qui di seguito elenco:
legge di stabilità 2015 e persone con disabilità: l’impianto del disegno di legge appare molto debole in materia di contrasto all’impoverimento, alla diminuzione delle diseguaglianze. Nulla è previsto a favore dei singoli contribuenti, in particolare per quelli a reddito più basso, per le famiglie numerose, per gli anziani e per le persone con disabilità;
misure per la famiglia: misura per “favorire la natalità e per contribuire al suo sostegno”, viene erogato un assegno di 960 euro annuali (80 euro mensili) per tre annualità a favore dei nuovi nati (1 gennaio 2015; 31 dicembre 2017) o agli adottati. Nessun sostegno a favore del neonato persona con disabilità (es.: una maggiorazione dell’importo dell’assegno, oppure innalzamento del limite reddituale);
fondo per le non autosufficienze: garantire “l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti”. Il disegno di legge prevede una riduzione di 100 milioni di euro, contro tale riduzione si sono sollevate diffuse proteste e prese di posizione anche politiche oltre che associative. Ci si augura che venga significativamente elevata;
aggiornamento del “nomenclatore tariffario” fermo dal 1999: in Italia esiste un documento del Ministero della Salute che si chiama appunto “nomenclatore tariffario”, che consiste nell’elenco dei dispositivi medici e delle protesi che le Asl forniscono gratuitamente ai disabili. Questo documento è stato introdotto nel 1999 e, nonostante la legge preveda che venga aggiornato ogni tre anni, questo non è mai accaduto. Molti dispositivi di cui usufruiscono i disabili gratuitamente sono, quindi, vecchi ed obsoleti. Aspettiamo il suo regalo di Natale;
Ed, inoltre, Assistenza domiciliare sanitaria insufficiente;
Riabilitazione fisioterapica e logopedica domiciliare e ambulatoriale frammentaria, insufficiente e non adeguata;
In conclusione, ciò che mi colpisce, anche in questo caso, è l’assenza di una strategia specifica per queste politiche che non possono essere realizzate con scarsità di risorse e senza una programmazione di lungo periodo. Tutto l’impegno che le famiglie compiono con grande amore e dedizione per i loro figli non viene preso in considerazione da chi, politico e responsabile della qualità di vita di tutti i cittadini dovrebbe legiferare in merito.
Lei crede che sia possibile continuare ad affrontare il tema del welfare dei disabili solo in chiave “difensiva”?
Lei conosce sicuramente le esigue risorse destinate al fondo nazionale delle politiche sociali ed quello dei non autosufficienti: perché non prospetta concretamente una inversione di tendenza con un impegno da parte del suo Governo?
Lei sa che la scuola dell’inclusione dei disabili rappresenta un modello fondamentale per l’Italia ma non può ignorare che essa sia in grave sofferenza: per le ore di sostegno, l’assistenza igienica, la mancata formazione degli insegnanti sono elementi di criticità che lei, in quanto giovane e padre, dovrebbe sentire come problemi da affrontare con urgenza.
Lei sa che uno dei più grandi e drammatici problemi delle famiglie con figli disabili riguarda il cosiddetto “dopo di noi”, lei ha un’idea in proposito e un’azione concreta da attuare e da comunicare alle numerose famiglie alle prese con questa drammatica angoscia?
Lei sa delle difficoltà e delle problematiche del nostro territorio, in parte citati sopra, ma altri sottointesi perché immagino avrà modo di vedere, nella sua breve ed improvvisa visita a Catania, per aiutare il nostro Sindaco a sviluppare interventi programmatici al fine di rendere la qualità di vita migliore per tutti ed in particolare per le persone con disabilità.
La disabilità così come tutti i grandi temi sociali riguarda tutti , non è un “privilegio” di una piccola parte della popolazione e trascurando questo argomento si trascura parte della nostra Costituzione, ed in particolare
Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Cordiali saluti.
F.to Salvatore Mirabella
Presidente
AdV Come Ginestre Onlus