La Fase 2, i turisti, la nuova app | Bertolaso: “Sarà un'estate serena” - Live Sicilia

La Fase 2, i turisti, la nuova app | Bertolaso: “Sarà un’estate serena”

Presentato il protocollo sanitario. Cosa prevede. Quanto guadagnerà il consulente? Musumeci: “Un euro”

LA CONFERENZA STAMPA
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La Fase 2 in Sicilia, il ruolo di Bertolaso, le misure per il turismo e la nuova app della Regione. In una conferenza stampa convocata a Palazzo d’Orleans, il punto sull’emergenza Coronavirus. Presenti il presidente della Regione Nello Musumeci, il coordinatore del progetto relativo al Protocollo di sicurezza sanitario Guido Bertolaso, l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina, l’assessorato alle Attività produttive Mimmo Turano.

Musumeci: “Il compenso di Bertolaso? Un euro” 

“Bertolaso – ha detto Musumeci aprendo l’incontro – ha accettato l’incarico col compenso di un euro. Ci ha aiutato a redigere un protocollo per ripartire in sicurezza. Per non gravare la Regione di spese ha usato la sua barca come alloggio. Ci avviamo – ha aggiunto – alla fase due e mezzo. Una fase in cui dobbiamo e vogliamo coniugare prudenza e rilancio. Abbiamo creato un Dipartimento che mette insieme personale dei dipartimenti Attività produttive Turismo e Salute e abbiamo dato il via a un protocollo per ripartire in sicurezza. In questo lavoro abbiamo avuto l’aiuto di Bertolaso che dovrà per qualche settimana monitornarne l’applicazione. Ci auguriamo poi che Bertolaso continui a collaborare con noi anche dopo il monitoraggio”. Ma come sarà l’estate siciliana, dopo l’emergenza Covid? “Riapriamo – dice Musumeci – senza dover pensare al peggio, ma siamo pronti a intervenire se il peggio dovesse presentarsi. Riteniamo che il turista debba venire in Sicilia nella consapevolezza di essere accompagnato da un soggetto invisibile, assolutamente discreto. Il turista deve essere libero di muoversi senza rendere conto a nessuno. Ma in caso di necessità sa che esiste un Sistema sanitario pronto a intervenire. Per questo abbiamo pensato a una applicazione, al potenziamento di presidi sanitari”.

Bertolaso: “Estate serena, ma in autunno…” 

Bertolaso ha poi descritto i passi che lo hanno infine portato in Sicilia e alla collaborazione col governo regionale: “Il 15 marzo – racconta – mentre mi trovavo in Africa ma era uscita la notizia che Fontana mi aveva chiesto di dargli una mano, ho letto un sms di Musumeci che si congratulava con me e che sperava di poter contare sulla mia collaborazione. Abbiamo vissuto mesi molto difficili. Ma il 27 di maggio, giorno in cui a Civitanova Marche i malati di Covid entravano nell’ospedale costruito in poco tempo, io incontravo il presidente e i suoi assessori per capire come aiutare questa isola meravigliosa. Allora – prosegue Bertolaso – non sapevamo ancora come e se si sarebbe riaperto il 3 giugno. Abbiamo iniziato a collaborare e ho scoperto che esisteva una app dedicata ai siciliani, l’ho studiata e ho pensato che questo potesse essere il punto di riferimento per l’attività di monitoraggio e assistenza. Un sistema molto leggero, semplice. Se l’ho capito anche io… sarà semplice per tutti. Potrebbe essere una prova, un esperimento che potrebbe essere adottato anche da altre Regioni, in modo da evitare altre idee bizzarre. Intanto, l’assunzione di altri 80 medici aiuterà a risolvere altri problemi. Anche il numero verde, non facile da mettere in piedi in poco tempo, è un’altra scommessa di questa Regione. Da oggi al primo di luglio questa app si definirà e si perfezionerà. Io – conclude – darò la mia collaborazione, il mio ruolo è quello di consulente e credo che qualche risultato l’ho portato a casa. Penso che questi mesi estivi saranno tranquilli, ma temo che i problemi di carattere sanitario potrebbero esserci di nuovo in autunno. Qui si sta facendo tutto il possibile per accogliere nel modo migliore chi vorrà venire. Quello che offre questa terra non si trova da nessuna parte del mondo”.

Razza: “Come funzionerà la nuova app” 

E il funzionamento della app è stato illustrato dall’assessore alla Salute Ruggero Razza: “Il protocollo – ha spiegato – vedrà dal 5 giugno il sito siciliasicura.com al quale è collegato una app che sarà presente anche sugli store. Consentirà a ogni cittadino che arriva in Sicilia di compilare il modulo in cui dirà anche quando intende arrivare nella nostra Regione. Il giorno prima del suo arrivo, dal sito sarà possibile inviare l’invito a collegarsi alla app, in modo che si possa fornire le informazioni sulle proprie condizioni di salute. Poi la app invia un messaggio giornaliero che darà la possibilità a chi lo ritiene, di segnalare il proprio stato di salute e un eventuale malessere. All’applicazione – prosegue – è legato un doppio call center: metterà immediatamente nella disponibilità di chi arriva in Sicilia dei consigli di ordine sanitario e anche, per gli operatori, la possibilità di attuare procedure adeguate”. Nessuna quarantena è prevista per i visitatori, né alcuna sanzione in caso di mancata registrazione: “Non prevediamo sanzioni, – ha detto infatti Musumeci – anche se qualcuno ce la chiede. Ma siamo certi che il turista per primo avrà interesse a usare gli strumenti che gli mettiamo a disposizione”.

Gli assessori: “Tutelare i turisti e i siciliani”

Presenti anche gli assessori alle Attività produttive Mimmo Turano e quello al Turismo Manlio Messina. Per il primo, “la Regione ha costruito un meccanismo che può essere rassicurante per il turista e allo stesso tempo per il siciliano. E l’app funzionerà solo per il periodo della vacanza nell’Isola. È una grande scommessa. Nessuno pensa che in Sicilia si possano fare i numeri degli anni precedenti, ma recuperare il recuperabile farà bene a tutti”. Messina ha ricordato invece che quello del “turismo è il settore che maggiormente soffre l’emergenza e paga un prezzo troppo alta. Siamo riusciti a pensare a un percorso che consente al turista di arrivare ed essere accolto. Non c’è nessuna restrizione della libertà, ma una collaborazione con la Regione che consenta anche di rispettare i siciliani. Non possiamo permetterci di danneggiare un settore che rappresenta in Sicilia il 15 per cento del Pil”.


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