Finanziaria, ok in commissione | Crocetta: "Non sono un pupo" - Live Sicilia

Finanziaria, ok in commissione | Crocetta: “Non sono un pupo”

L'assessore regionale per l'Economia, Luca Bianchi

Dopo il "sì" al Bilancio, anche la Finanziaria passa l'esame della Seconda commissione. Ma dopo il pressing di alcuni deputati, circa dieci articoli sono stati ritirati per essere esaminati poi in aula. E il governatore sbotta: "Se pensano di farmi fare passi indietro sulle partecipate, si sbagliano". Nel frattempo, Sala d'Ercole ha incardinato i documenti contabili. L'esame partirà il 4 gennaio.

palazzo dei normanni
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PALERMO – 17.45 I documenti contabili della Regione sono stati incardinati. La conferenza dei capigruppo dell’Assemblea regionale ha stabilito anche il termine per la presentazione degli emendamenti, fissato per il 3 gennaio alle 16. L’esame di bilancio e finanziarià prenderà il via, quindi, sabato 4 gennaio a mezzogiorno.

17.25 Iniziata con due ore di ritardo, l’aula è stata rinviata ancora, per la seconda volta. Si sarebbero soltanto dovuti incardinare bilancio e finanziaria, ma dopo le proteste di alcuni deputati, tra i quali il capogruppo del Pid-Grande Sud Toto Cordaro, Vincenzo Figuccia del gruppo misto e il capogruppo della Lista Musumeci, Santi Formica, è stata convocata una conferenza dei capigruppo che dovrà stabilire la tabella di marcia dei prossimi giorni, a partire dal termine per la presentazione degli emendamenti.

13.45 “Sulle case abusive e sulle partecipate non mollo, per me sono punti irrinunciabili”. Rosario Crocetta arriva a Palazzo dei Normanni per studiare il testo della finanziaria esitato dalla commissione Bilancio stamattina presto. E sulla decisione di rimandare all’esame dell’aula alcuni articoli, come quello sulla ‘trasformazione’ delle case abusive in alloggi popolari e quello sulla riduzione del numero delle partecipate regionali, il governatore è molto critico: “Non si puo pensare di mantenere tutte quelle società fonte di sprechi, soprattutto dopo la denuncia della Corte dei Conti. Sono soldi che vengono sottratti allo sviluppo e alla solidarietà sociale”. Stanotte in commissione, poi, i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno criticato la norma sulle case abusive, che il governo ha pensato di assegnare alle persone disagiate. “Non c’è nessuna sanatoria – replica Crocetta – , di che parlano i grillini? Basta studiarsi le leggi: è previsto che questo patrimonio lo si utilizzi per fare alloggi popolari, e mettere in pratica questa legge sarebbe la più grande misura antiabusivismo che sia mai stata pensata. Togliamo ai ricchi palazzinari per dare alla povera gente”.

Insomma, il testo esitato dalla Seconda commissione dell’Ars non entusiasma il presidente della Regione. E c’è un punto, soprattutto, che lo ha fatto andare su tutte le furie. Si tratta dell’articolo 35 della legge, nel quale è stato inserito un comma che prevede l’inserimento, nel bacino degli ex Pip di Emergenza Palermo, di un gruppo di circa 200 ex dipendenti della Spo (Società per l’occupazione), una sorta di ‘satellite’ della Gesip.

“Una norma assolutamente illegittima – commenta Crocetta – . Secondo quale principio questi lavoratori dovrebbero essere integrati nel bacino dei Pip? Perchè allora non si fa per altri precari e altri disoccupati? C’è un’idea che la spesa pubblica possa essere infinita e discrezionale, al di la’ delle leggi, ma questo articolo incorrerebbe sicuramente nell’impugnativa. Perchè sottoporsi all’ennesima brutta figura con il commissario dello Stato? E’ troppo facile dire sì a chiunque, chi governa, invece, ha il dovere di dire di no, e io non farò il pupo di nessuno”.

Nessuna preoccupazione, quindi, per l’esito del voto in aula sui documenti contabili. Le fibrillazioni dei scorsi, che hanno avuto pesanti ripercussioni sul voto per la proroga dei commissariamenti delle province, “non sono passate per niente – dice Crocetta – ma se bocciano i miei provvedimenti sappiano che bocciano il popolo siciliano. Non ho paura perchè non ho interessi. E se il parlamento non sarà maturo per il cambiamento, ne prenderemo atto. Tensioni nella maggioranza? Vedremo, non temo nulla. Io faccio il mio lavoro, voglio salvare la Sicilia”.

E’ andata avanti per tutta la notte la seduta in commissione Bilancio iniziata ieri a Palazzo dei Normanni per l’esame della Finanziaria regionale varata dal governo. Ed è terminata all’alba con l’approvazione della legge (10 voti a favore, 5 contrari), che oggi verrà incardinata, insieme con il Bilancio, a Sala d’Ercole.

Un testo, quello della legge di stabilità regionale, dal quale sono state ritirate dallo stesso governo – ma su indicazione della commissione stessa e di alcuni deputati che avevano presentato emendamenti soppressivi – alcune norme ‘chiave’. Articoli che, adesso, andranno riscritti e presentati direttamente in aula. Tra questi, quello che taglia le Partecipate, riducendone il numero da 34 a 9, e che mantiene in vita Sicilia e-Servizi – società attualmente in liquidazione – Ast, Sas, Riscossione Sicilia, Irfis, Sviluppo Italia Sicilia, Siciliacque, Parco scientifico e ricerca e Seus.

Tra gli articoli accantonati, poi, c’è anche quello che avrebbe consentito il pensionamento di 1354 dipendenti regionali in tre anni attraverso le soglie previste dalla legge Fornero (60 anni di vecchiaia per le donne e 65 per gli uomini) e quello sull’assegnazione delle case abusive confiscate agli indigenti. L’articolo prevedeva che le case abusive costruite da aziende private avrebbero potuto essere confiscate e poi concesse dai Comuni ai cittadini aventi diritto ad alloggi popolari. E non ha superato il vaglio della commissione nemmeno la norma sul salario accessorio per i dirigenti della Sanità.

Una “maggioranza precaria”, secondo alcuni, quella che stanotte è riuscita, alla fine, ad incassare il “sì” sulla finanziaria. “Senza mai andare sotto, però – precisa Nicola D’Agostino dell’Udc, che smentisce le voci di ‘schiaffi’ al governo e alla manovra – . Poche norme, infatti, sono state ritirate direttamente dall’assessore all’Economia per questioni tecniche, ma saranno sistemate e ripresentate in aula corrette”.

Ma l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, è soddisfatto. “L’assetto complessivo della manovra ha tenuto – dice Bianchi -, e la cosa importante è che abbiamo scongiurato l’esercizio provvisorio”.

Incassa l’ok della commissione, invece, lo stop per almeno un altro anno ai rinnovi contrattuali per funzionari e dirigenti regionali e degli enti collegati, l’estensione alle coppie di fatto degli aiuti previsti per le famiglie (9 milioni in tre anni), e il fondo per garantire il reddito minimo alle famiglie povere: 15 milioni in tutto.

Alla fine, poi, governo e commissione hanno presentato un maxi emendamento di riscrittura che, in venti articoli, modifica e introduce norme. Stanziati, per esempio, 300 mila euro per le cooperative edilizie, 250 mila euro per il collocamento dei lavoratori disoccupati di Siracusa, 200 mila per l’acquisto di testi scolastici per studenti, 400 mila per il comune di Lipari e 1 milione di euro per il personale in quiescenza della Regione.

L’aula, appena cominciata, è stata rinviata alle 15 di oggi pomeriggio, ma i documenti contabili della Regione verranno soltanto incardinati. I lavori, poi, dovrebbero essere rinviati alla settimana prossima: l’esame di Bilancio e Finanziaria dovrebbe partire il 4 gennaio.


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