La firma ancora non c'è | Il blocca nomine nel cassetto - Live Sicilia

La firma ancora non c’è | Il blocca nomine nel cassetto

La norma per fermare gli incarichi del presidente, già approvata all'Ars, venerdì non verrà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Le conferme arrivano dagli uffici della Regione. Il presidente non avrebbe ancora sottoscritto la legge, "ma l'Ufficio legislativo non me l'ha ancora trasmessa", precisa Lombardo. Ma Santi Formica attacca: "Un ritardo utile a far passare le nomine dei manager delle Asp".

Domani la Commissione Affari dell’Ars istituzionali proverà ad esprimere un parere sull’ultima infornata di nomine di Lombardo. Il giorno dopo, sulla Gazzetta Ufficiale, salvo sorprese dell’ultima ora, non ci sarà traccia della legge “blocca nomine”. Le conferme arrivano direttamente dai funzionari della Gurs, che fanno capo all’Ufficio legislativo e legale della Regione.

“Avevamo già impaginato la norma, ma abbiamo dovuto toglierla dalla pagina”. Il motivo? Semplice: manca la firma del presidente della Regione per la promulgazione della legge. Un “ritardo” che, stando alle stesse parole di Raffaele Lombardo, raggiunto da Live Sicilia, sarebbe dovuto proprio all’Ufficio legislativo regionale, che non avrebbe ancora trasmesso, o avrebbe trasmesso in grave ritardo, la legge. “Io ancora – ha detto Lombardo – non ho ricevuto la legge. Posso dire che se al ritorno da Roma (oggi il governatore s’è recato alla Camera dei deputati, ndr) troverò la legge sul mio tavolo, la firmerò immediatamente e sarà pubblicata sulla prima Gazzetta”. Ma per quella in uscita venerdì saremmo già fuori tempo massimo. I funzionari degli uffici, infatti, spiegano come il limite per licenziare la prossima Gazzetta sia già stato superato nel pomeriggio. Anzi, gli stessi funzionari raccontano di avere persino ricevuto comunicazione di togliere quel testo dalla Gazzetta.

Una legge considerata prioritaria dalle forze politiche in parlamento. Che avevano previsto persino un binario privilegiato per l’esame del ddl in Aula. Un’accelerazione in qualche modo vanificata dal ritardo della firma. A prescindere dall’origine di quel ritardo. Fatto sta che la norma venerdì quasi certamente non sarà pubblicata in Gazzetta ufficiale. E quindi, non sarà ancora in vigore. Quali potrebbero essere gli effetti?

Domani, come detto, in prima commissione arriverà quella dozzina di designazioni che due giorni fa avevano innescato un caos a Sala d’Ercole, con diversi deputati che avevano parlato di “blitz” del presidente della Commissione Riccardo Minardo per favorire l’attribuzione del parere a quegli incarichi. Gli incarichi, lo ricordiamo, sono quelli che riguardano il “Consorzio autostrade siciliane”, dove Lombardo ha scelto come presidente Nino Gazzara, esponente dell’Mpa messinese, mentre nel consiglio direttivo sono stati indicati Santi Calderone candidato sindaco alle ultime amministrative di Barcellona Pozzo di Gotto e considerato molto vicino al deputato regionale Giuseppe Picciolo passato proprio nelle settimane scorse dal Pd all’Mpa, e Pasquale Gazzara, ex Presidente del Consiglio comunale di Roccavaldina e è vicino a Futuro e Libertà. Anche il presidente designato all’ente Parco dei Nebrodi è “targato Mpa”: si tratta di Francesco Ingrillì, presidente del consiglio con il partito autonomista a Capo D’Orlando. Al Parco dell’Etna, invece, Lombardo ha piazzato Domenico Claudio Galvagno, capogruppo dell’Mpa alla provincia di Catania. Nomine anche all’Istituto regionale del vino e dell’olio, dove è stato designato Francesco Ferreri componente del consiglio di amministrazione. A presiedere quel cda, lo ricordiamo, un fedelissimo di Lombardo, nominato già alcune settimane fa: Marcello Caruso. All’Istituto regionale incremento ippico per la Sicilia ecco il nuovo presidente: Concetta Torrisi.

Ma domani, soprattutto, potrebbero essere ratificate le nomine al vertice delle Aziende sanitarie provinciali. A Catania Gaetano Sirna, ad Agrigento Salvatore Messina, a Messina Manlio Magistri, a Ragusa Salvatore Cirignotta. Oltra alla nomina di Carmelo Pullara a dirigente generale dell’Arnas Civico di Palermo.

Secondo alcuni deputati dell’opposizione, sarebbero proprio queste nomine della Sanità a suggerire a Lombardo di attendere un po’ prima della promulgazione della legge. “Dall’entrata in vigore della norma – spiega il vicepresidente dell’Ars Santi Formica – Lombardo al posto dei manager potrebbe nominare solo dei commissari. I manager non sarebbero sottoposti, stando al bloccanomine, allo spoil system e rimarrebbero in carica tre anni, mentre i Commissari possono essere sostituiti. Si tratterebbe – aggiunge Formica – di un atto di una gravità assoluta, mai verificatosi in precedenza”. Insomma, l’interesse, secondo l’opposizione, sarebbe quello di portare a termine le nomine nelle Asp, prima che la norma intervenga piazzando un muro contro le designazioni di Lombardo. E la storia della promulgazione in Gazzetta della blocca-nomine si incrocia, come spiegato, con le vicende della prima Commissione dell’Ars. Il ritardo nell’uscita della legge sulla Gurs, infatti, consentirebbe al presidente Lombardo di guadagnare un po’ di tempo per attendere l’esito della commissione convocata per domani. In caso di parere positivo alle nomine, infatti, il governatore avrà i margini temporali per formalizzare quelle nomine prima della pubblicazione più vicina (venerdì 10 agosto). In caso di parere negativo (ma è un’ipotesi remota, perché servirebbe una maggioranza altamente qualificata e impossibile da ritrovare in Commissione) o di mancanza di numero legale (i componenti della maggioranza sono solo sei, e il numero legale si ottiene con almeno otto componenti presenti), bisognerà attendere 15 giorni, dopo i quali il parere si ritiene concesso. Ma in quel periodo, perché le nomine dei manager diventino effettive, la “blocca nomine” non dovrà apparire in Gazzetta.


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