La Gesip incontra i candidati a sindaco - Live Sicilia

La Gesip incontra i candidati a sindaco

I sindacati e i lavoratori della Gesip, al cinema Marconi, si confrontano con alcuni dei candidati a sindaco. Fra applausi e qualche tensione, ecco le ricette per il futuro della società.
PALERMO 2012
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4 min di lettura

La Gesip incontro i candidati sindaco al cinema Marconi e chiede gran voce certezze per il futuro. “Vi chiediamo di firmare un documento ufficiale in cui chiederemo al prefetto, al governatore e allo Stato centrale un intervento che non sia un’elemosina. Siamo pronti a fare questa scommessa: vogliamo da qua alla fine dell’anno la possibilità di poter riorganizzare tutto. Voglio tutelare i livelli occupazionali”, dice Pietro La Torre, sindacalista Uiltucs, insieme agli altri sindacati presenti, ovvero Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Ugl, Conflavoratori e Cisal.

Ad ascoltare Marianna Caronia, Alessandro Aricò, Fabrizio Ferrandelli, Riccardo Nuti e Leoluca Orlando, assente Costa che era con Alfano all’Imperia. Un confronto “di fuoco” che più volte è stato interrotto dalle grida degli operai. Dalle contestazioni all’ex assessore della giunta Cammarata, Alessandro Aricò, oggi nelle vesti del candidato a sindaco sostenuto da Fli e Mpa, fino a quelle rivolte al giovane Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale e candidato a sindaco per Pd e Sel. Gli applausi però non sono mancati per nessuno.

Si è parlato di privatizzazioni, consorzi, tagli e maggiori controlli. Per salvare la Gesip è necessario riunire le partecipate del comune di Palermo in una società consortile. È la proposta di Marianna Caronia, candidato a sindaco Pid, che qualche giorno fa aveva suggerito ai lavoratori dell’azienda di via Toselli di non andare a votare: “Era solo una provocazione – precisa la Caronia – tutti quanti hanno una corresponsabilità nel trovare una soluzione. Non si può collocare la responsabilità del disastro in un partito piuttosto che in un altro”. Comunque, basta alle mini-proroghe e via alle privatizzazioni: “A vincere il bando – spiega il candidato Pid – saranno quei privati che riusciranno maggiormente a garantire i livelli occupazionali delle aziende”.

“Chi non lavora, va a casa”. Le parole sono quelle di Leoluca Orlando, giunto con largo anticipo in sala. Il “professore”, come qualcuno anche oggi lo ha chiamato dalla platea, punta sull’individuazione delle professionalità di modo che non siano più visibili “capannelli di lavoratori immobili”. “A quanti me lo chiedono, il giorno di Santa Rosalia starò a casa a studiare i bilanci – afferma – ci sono delle irregolarità”. Per esempio? “Il solo fatto che Gesip non sia più una voce del bilancio è già un falso in bilancio”.

“Non è più possibile prendere in giro i lavoratori” dice invece Riccardo Nuti, del Movimento a 5 Stelle. Giunto senza invito, il candidato dei grillini ha comunque preso il posto dell’assente Massimo Costa. “Occorre privatizzare e con gli aiuti dal governo sostenere i lavoratori con dei sussidi di disoccupazione. Se l’azienda sarà in grado di concorrere con i provati, ben venga. Ma il 3 febbraio la Corte dei Conti ha annunciato che questi dipendenti non possono essere internalizzati. Non possiamo prendere in giro nessuno”.

Per Alessandro Aricò saranno due i passaggi che consentiranno alla Gesip di “salvarsi”. Anzitutto la “società consortile che consentirà di risparmiare sui consigli di amministrazione lasciandone in vita solo uno, chiamato a gestire tutti i servizi forniti oggi dalle diverse partecipate. Con quanto ricavato sarà allora possibile pensare a un piano industriale da decidere insieme”

Ma ai sindacalisti non basta. “Dovete capire che se non si fa qualcosa da qui al 21 aprile, nessuno di voi potrà fare niente per Gesip, perché non esisterà più” dice Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl. Marianna Caronia si appella al bilancio ancora aperto della Regione, mentre dopo avere incontrato il commissario straordinario Luisa Latella, Orlando ha annunciato: “Incontrerò il ministro Cancellieri per capire come risolvere l’emergenza da qui al 21 aprile”. “Palermo non può permettersi di perdere anche solo un posto di lavoro” afferma invece Fabrizio Ferrandelli giunto in ritardo all’incontro. “È stato faticoso stare accanto a lavoratori disprezzati, accanto alle manifestazioni” spiega il consigliere comunale, pronto ad aderire subito al tavolo dei sindacati. “Si sta cercando una soluzione – annuncia – che consenta a Gesip di arrivare fino ai primi di giugno, superare le elezioni e passare nelle mani del prossimo sindaco”.

Intanto pare che gli operai Gesip vengano già lentamente rimpiazzati. “Nei giorni scorsi è stato firmato un protocollo – ha affermato Piero Giannotta della Cisal – dalla Latella con alcune associazioni animaliste. Dal 21 aprile prenderanno il posto dei dipendenti Gesip al canile municipale”. “Sarebbe una routine secondo il commissario” ha commentato la Calabrò. “A noi – dice – fa pensare al peggio”. E lunedì sarà di nuovo giorno di mobilitazione: “Quando l’Ars discuterà la finanziaria – scrive la Uiltucs in una nota – con i lavoratori effettueremo un sit in davanti a Palazzo dei Normanni per sensibilizzare l’Assemblea regionale sulla vicenda della Gesip”. Previsto anche un sit in di Asia, Usb e Cisaf.


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