La goccia insolente e l'idraulico invadente: striscia il "fuoriondismo"

La goccia insolente e l’idraulico invadente: striscia il “fuoriondismo”

Il "caso Giambruno" fa ancora discutere

Caro direttore, 

Non era ancora capitato che scrivessi una lettera al giornale da quando lei dirige LiveSicilia e devo dirle che lo faccio con piacere. Lei è persona garbata e d’esperienza e sarà certamente in grado di aiutarmi, perché io non riesco più ad orientarmi.  Io questa cosa di Giambruno e di Striscia non l’ho capita molto bene.  Pare, infatti, che alla indignazione seguita ai servizi sui fuori onda del compagno della Meloni, quelli di Striscia abbiano risposto: “Se tu la perdita d’acqua ce l’hai in casa non è che te la puoi pigliare con gli idraulici che ti hanno fatto vedere dove era il guasto?”

Posso farle una domanda? Ma se lei ha una perdita d’acqua a casa, l’idraulico lo chiama lei o lui decide di intrufolarsi a casa sua e pretende di riparare il ‘guasto’ senza che nessuno glielo abbia chiesto? Per carità, ne esistono anche alcuni che sono davvero speciali e che posseggono addirittura il verbo: “un giorno per questo mi ringrazierai”, si spingono a dire. Perché ti dovrei ringraziare? Ma chi sei? Ma che diritto hai?  Direttore, le posso dire? Queste due battute a giustificazione di un servizio di pessimo gusto e che dovrebbe aprire un serio dibattito sul ‘fuoriondismo’, sono davvero il peggio di tutta la vicenda.

Eppure, guai a chi li tocca.

“The untouchables”, Elliot Ness e la sua squadra di impavidi giornalisti d’inchiesta, di provata onestà e dirittura morale. Opps.. no, giornalisti no. Allora come si possono definire? Artisti, direttore. Le posso garantire che si tratta di un’autodefinizione originale. Certo, una cosa è vera: i servizi vengono confezionati ‘ad arte’.

Talvolta si rimane nell’alveo del “politically incorrect”, nell’ambito del quale la critica e la cronaca scivolano, offrendo alla pubblica irrisione comportamenti imbarazzanti di persone con un profilo pubblico che, al massimo, può provocare un ironico sfottimento (insomma, ‘robetta’); altre volte invece si sconfina, senza alcuna considerazione sulle conseguenze personali e familiari, in quello che dagli americani è definito “Character defamation” ovvero la diffusione di immagini o informazioni false che causano gravi danni alla reputazione del soggetto ‘accusato’, fino ad arrivare alla “Character assassination” ovvero la distruzione della reputazione. 

Il vero ed il falso, talvolta, non sono facilmente riconoscibili. La verità, purtroppo, spesso è il frutto del tono e della convinzione con cui l’affermiamo e per molti anni rimane quella che viene raccontata ed affermata, anche se si tratta di una verità tarocca.

Direttore, è un’operazione semplice: basta sapere accostare con abilità elementi di verità di presunti illeciti alla persona da colpire, mescolarli a quelli falsi e la storia, così inquinata, diventa ambigua e odiosa, e soprattutto dissimula il vero.

Direttore, le posso dire? Da una storia così montata ad ‘arte’ non si sarebbe potuta salvare neppure Madre Teresa di Calcutta, a meno che non avesse trovato Giudici disposti a non volersi accontentare di una verità apparente (io li ho trovati dopo 14 anni). Il dramma è che, se hai una perdita d’acqua in casa, pensano che il loro dovere sia fare l’idraulico a tua insaputa e pazienza se questo porta alla distruzione della reputazione ed alla violenza morale sulle famiglie, anzi, questo è forse il vero obiettivo.  “It’s not personal, Giambruno. It’s strictly business”.


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