PALERMO – La “Golden woman” si chiama Rosalia Augello, ha 28 anni, due figli ed uno in arrivo. Prima di entrare in azione con la propria banda pianificava ogni colpo non trascurando alcun dettaglio: faceva un sopralluogo, studiava le abitudini dei titolari e poi escogitava un metodo per fare ingresso, indisturbata, all’interno del “Compro oro” di turno. Cinque le attività prese di mira dalla banda che per mesi ha seminato il terrore tra i titolari degli esercizi in cui si vendono gli oggetti preziosi, dalla zona del policlinico a Bagheria. Tra i complici, anche il padre della giovane, Liborio, di 49 anni.
Rosalia Augello, la mamma-rapinatrice, è finita agli arresti domiciliari in seguito all’operazione della squadra mobile di Palermo che ha accertato le cinque rapine messe a segno tra febbraio ed aprile dello scorso anno: era lei “il capo” della banda, l’artefice, la pianificatrice. Faceva da apripista e da palo ai propri complici. Si fingeva fidanzata, moglie, amante all’occorrenza, ed entrava nei negozi accaparrandosi la fiducia dei titolari. In un episodio avrebbe portato con sé anche il figlio. Atteggiamenti intimi col partner e teneri col bambino, non provocavano alcun dubbio a coloro che si trovavano dietro al bancone e alla vetrata e accoglievano la cliente dalla quale si aspettava la consegna di qualche oggetto d’oro.
Gli intenti della Augello, invece erano totalmente diversi. Non appena riusciva a farsi aprire la porta d’ingresso, manteneva quest’ultima aperta, in modo che nel locale facesse irruzione il resto della banda. E così, dietro di lei, a prendere d’assalto il bancone c’erano Aurelio Valguarnera, Salvatore Giappone ed un’altra donna, Rosalba La Rosa. Rosalia Augello, con addosso un giubbotto, un pinzone che le teneva uniti i capelli, a volto scoperto e senza armi, ma soltanto con tanta sicurezza e destrezza, passava dalle minacce ai fatti del giro di pochi secondi: il suo modus operandi, come ha accertato la polizia, era sempre lo stesso.
Durante i blitz, i rapinatori guidati dalla “Golden woman” – dal nome dell’operazione della squadra mobile – sequestrava i titolari dei Compro oro all’interno degli sgabuzzini e setacciava i cassetti e gli armadi dell’attività commerciale. Collane, bracciali, preziosi monili di ogni tipo, che i palermitani avevano venduto, magari per necessità, finivano nei grossi zaini scuri di cui i malviventi erano provvisti.
La donna dirigeva con velocità e determinazione ogni fase: “Tu vai a destra, tu apri i cassetti”. Ogni complice veniva immediatamente indirizzato verso l’obiettivo dalla Augello, che è finita ai domiciliari perché attualmente in gravidanza. E’ residente nella zona di via Montepellegrino, dove vive insieme al convivente, che non sarebbe stato coinvolto nelle rapine. La polizia, al momento, non esclude la partecipazione di altri complici, che potrebbero essere individuati tra gli esercenti del settore, che avrebbero potuto contribuire alla ricettazione dei monili.