La lezione di Salvemini |nel volume di Di Giovanni - Live Sicilia

La lezione di Salvemini |nel volume di Di Giovanni

Se n'è parlato in occasione di un dibattito presso l‘Istituto di Sociologia Luigi Sturzo di Caltagirone.

il filosofo, lo storico, il politico
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CALTAGIRONE – Etica, morale e politica. Si è svolto presso l‘Istituto di Sociologia Luigi Sturzo, in occasione della presentazione di un volume su Gaetano Salvemini- il filosofo, lo storico, il politico.  Il testo è stato lo spunto per avviare un confronto su determinati temi attuali e per poter creare un dialogo animato, al quale hanno preso parte, oltre l‘autore Antonio Di Giovanni (docente di Teorie e Modelli del Dialogo Interculturale e di Storie delle Americhe presso la Struttura didattica speciale di Ragusa Ibla) anche il Prorettore dell‘Università degli Studi di Catania, Giancarlo Magnano San Lio e il professore Salvo Vasta (docente di Storia della Filosofia- Università di Catania).

Un dibattito intenso sul nesso tra il lavoro dello storico culturale e l‘attivismo politico. Gaetano Salvemini, conosciuto come uno dei padri del socialismo italiano, sosteneva che per dedicarsi all‘attività civile era necessario, in primo luogo, riferirsi direttamente alla società. Da intellettuale entrò in rapporto con i nuovi metodi della ricerca storica e con la salda consapevolezza del valore civile, approfondendo un‘interpretazione marxista del divenire storico insieme ad una serie di istanze sociologiche.

Il concetto di filosofo, storico e politico in Salvemini non è altro che una rappresentazione di tre entità che apparentemente, risultino distinte ma che in realtà sono interconnesse, nella sua figura estremamente complessa e dalle mille sfaccettature. Tra i tanti temi trattati ritroviamo i rapporti tra i vari intellettuali dell‘epoca, i metodi oppressivi delle dittature, le difficoltà dell‘esule come risulterà Salvemini stesso, la presentazione del fascismo e i modi per controbatterlo.

In particolare, è stato affrontato il tema della vicinanza di Salvemini con Benedetto Croce e Mussolini e la serie di diffamazioni contro il grande storico. Salvemini stesso fu oggetto di ossessione da parte di Mussolini e Croce. In seguito al suo intervento nel primo conflitto mondiale, si schiera contro Mussolini e contro il suo fascismo feroce che esclude la libertà nella parola e nella scrittura.

Nel 1934, si trasferisce negli Stati Uniti, ottenendo presso l‘Università di Harvard, la cattedra di Storia della Civiltà Italiana e prendendo anche la cittadinanza americana, cosa che Croce gli riconosce come un vero e proprio “difetto”. Sia Mussolini che Croce si scagliano contro Salvemini. Entrambi erano consapevoli della grande personalità che presentava lo storico e forse, proprio per tale motivo, erano impauriti da ciò che Salvemini stesso poteva esprimere e giudicare.

Ogni cosa rappresentata seguendo un linguaggio metodico, rigoroso, serio e chiaro, che parte da un‘apertura linguistica e si evince persino nella sua cognizione morale e nella sua volontà di denunciare sempre il tutto per avviarsi a nuove soluzioni. Il profilo etico spicca continuamente ed in qualsiasi situazione e chiude la sua opera di filosofo, storico e politico come un “ombrello”, capace di proteggere la società ai fini della giustizia e della libertà.

Con la collaborazione di Sara Giannone

“Nessuno ha il diritto di obbedire, perché nessuno ha il dovere di comandare nel nostro Paese. Non siamo etici di nessuno.”

 


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