CATANIA. Presidio di associazioni, cittadine e cittadini, ieri sera, davanti al Palazzo di Giustizia, in piazza Giovanni Verga, per chiedere “Adesso la verità” dopo l’arresto del boss Matteo Messina Denaro. “Non siamo qui per festeggiare questa cattura – dice un componente storico de “I Siciliani Giovani” Giovanni Caruso – una cattura, questa, dell’ultimo boss del ‘900. E in noi si aprono tutti i dubbi che ci sono stati con altri arresti importanti tra segreti e depistaggi auspicando che tutto venga raccontato con la massima trasparenza come si prevede in un paese democratico”.
Il riferimento alle parole di Salvatore Baiardo, pentito e custode della latitanza dei fratelli Graviano, durante una intervista a La7 è conseguente. Questa la dichiarazione del pentito a La7: “Che arrivi un regalino? Magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato e faccia una trattativa per consegnarsi lui stesso. Un arresto clamoroso?” queste le sue parole il 5 novembre 2022.
“L’arresto di oggi (ieri per chi legge, ndr) sicuramente è importante, ma non credo bisogna cantare vittoria – aggiunge Enzo Guarnera presidente dell’associazione Antimafia e Legalità – c’è già un nuovo capo in “cosa nostra” che, come quando furono arrestati Provenzano e Riina, ha deciso che fosse giunto il momento di Messina Denaro. Non si è consegnato, è stato consegnato dalla vera mafia, quella dei piani alti. Da quelle menti “raffinatissime” delle quali parlava Falcone e da quei “Giuda” dei quali parlava Borsellino. La storia inizia adesso”.