PALERMO – E’ uno dei personaggi che potrebbero risultare centrali nella vicenda firme false. E’ su di lei, e sulla deputata alla Camera Claudia Mannino, che l’attivista del Movimento cinque stelle Vincenzo Pintagro puntò il dito nella prima puntata de ‘Le Iene’ che a ottobre sollevarono il caso. Il docente di educazione fisica accusò le due donne che, a suo dire, avrebbero ricopiato le firme sui moduli poi consegnati per la presentazione della lista M5s alle Amministrative 2012. Busalacchi, 41 anni, con un diploma conseguito all’Istitituto tecnico-commerciale ‘Vilfredo Pareto’, è una delle attiviste storiche e più ‘ortodosse’ del M5s a Palermo: fedelissima del gruppo dei deputati romani legati a Riccardo Nuti, è considerata l’anima dei grillini nel capoluogo. Sempre pronta a salire sul palco e in prima linea nell’organizzazione di tutti gli appuntamenti targati Cinquestelle: dalle richieste di autorizzazione alle forze dell’ordine per eventi e manifestazioni alle campagne elettorali, fino a ‘Italia a Cinque stelle’ 2016, tenutasi proprio a Palermo. Un iperattivismo che portò anche a una prima candidatura alle Amministrative incriminate, dove raccolse 96 voti arrivando settima nella lista M5s che non superò comunque la soglia di sbarramento. Di una sua possibile nomination a candidato sindaco, per la corsa di primavera 2017 a Palazzo delle Aquile, si era parlato qualche mese fa.
Il suo curriculum, infatti, è uno dei 122 presentati per le Comunarie rimaste in bilico a causa dello scandalo firme. Alla voce ‘Capacità e competenze organizzative’, ci sono anche la campagna per le Amministrative 2012, finita sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Palermo, e quella per le Regionali dello stesso anno. Commessa in un noto negozio d’abbigliamento, libera professionista nel campo della grafica pubblicitaria e segretaria per nove mesi in un’autofficina: sono queste le sue esperienze lavorative prima dell’approdo, nel dicembre 2012, all’Assemblea regionale siciliana. Sono passati due mesi dal boom elettorale che ha portato 15 deputati pentastellati a Palazzo dei Normanni, e il gruppo ha bisogno di gente fidata che possa portare avanti il lavoro di amministrazione. I grillini ottengono la vicepresidenza vicaria di Sala d’Ercole e Busalacchi finisce distaccata negli uffici di Antonio Venturino. “Non conoscevo nessuno e quando la affiancarono a me accettai senza riserve”, ricorda il vicepresidente dell’Ars, oggi fuoriuscito dai Cinquestelle. Busalacchi resta con lui anche dopo la sua defenestrazione dal gruppo M5s, ma nel dicembre 2013 torna negli uffici che fanno capo ai grillini. Lì rimane fino allo scoppio del caso firme false, quando il gruppo decide di allontanarla.