"A Palermo la paura paralizza lo sport": il caso dello Stadio delle Palme

“La paura paralizza lo sport” | Il caso dello Stadio delle Palme

Il presidente di un'associazione contesta la scelta di contingentare eccessivamente gli accessi

PALERMO – “A Palermo la paura del Covid sta paralizzando le attività sportive all’aperto, in base a criteri discutibili”. Le parole di Giovanni Palmisano, presidente dell’associazione sportiva dilettantistica Polisportiva Palme, arrivano dopo un episodio di cui è stato protagonista allo Stadio delle Palme.

“Anche quest’anno, come ogni anno, abbiamo avviato una scuola di atletica – racconta –. Pochi giorni fa sono entrato allo Stadio delle Palme con una quarantina di ragazzini, svolgendo l’allenamento in un impianto che ci è parso praticamente immenso se rapportato al numero di persone che lo frequentano in questo periodo. Nei giorni successivi però abbiamo avuto problemi organizzativi: il Comune ci ha fatto sapere che quello che quanto successo ieri non è più fattibile. Ci hanno comunicato la decisione di far accedere allo Stadio delle Palme trenta persone ogni ora”.

A stabilirlo è una nota firmata dal capo dell’impianto, Annita Borino, in cui si legge che “a seguito della riapertura degli spogliatoi, dei centri di avviamento allo sport, all’apertura delle scuole, le prenotazioni per gli ingressi si sono elevate in maniera esponenziale”. Per questo “si ritiene necessario che ogni società non richieda un numero maggiore di ingressi atleti superiore a 30 persone per ora”. Nel documento Borino specifica anche che il numero “potrebbe ancora ridursi per alcune fasce orarie” attualmente in fase di monitoraggio.

“Vorrei sapere com’è stato individuato questo numero e perché”, chiede Palmisano. Fra i motivi della frustrazione c’è anche il fatto che “a Palermo le realtà del mondo dell’atletica sono già pochissime, e quasi tutte basano il proprio lavoro sulle scuole come quella avviata da noi. Nonostante il coronavirus abbiamo fatto investimenti non indifferenti in pubblicità e ‘reclutamento’ dei piccoli allievi, ottenendo anche un certo favore da parte delle famiglie; se la pubblica amministrazione non ci consente di garantire i servizi che offriamo, che senso ha il nostro lavoro? Siamo costretti a portare i ragazzini a fare attività nella villetta accanto”.

Intanto lo stadio intitolato a Vito Schifani è chiuso per operazioni di pulizia e sistemazione del verde, e tornerà accessibile lunedì mattina. “Speriamo migliori il contesto disastroso di qualche mese fa che avevamo denunciato proprio a Live Sicilia – osserva Palmisano –. Eppure in un altro impianto pubblico della città, la piscina comunale, si assiste a tutt’altra cosa. E se quello è l’afflusso regolare, con decine e decine di persone che accedono alla vasca in maniera contingentata, rimango ancor più colpito della rigidità delle decisioni prese allo Stadio delle Palme”.


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