Alessia morta poco dopo il parto |Condannato il ginecologo - Live Sicilia

Alessia morta poco dopo il parto |Condannato il ginecologo

La bimba è nata il 4 marzo 2008 alla clinica Gibiino. Il medico, Sebastiano Gulisano, è stato condannato a un anno pena sospesa. La difesa: "Ricorreremo in appello". Una vicenda giudiziaria che si intreccia fortemente con quella di Nicole.

CATANIA – La sentenza è arrivata a un soffio dalla prescrizione. La quarta sezione del Tribunale di Catania ha condannato a un anno (pena sospesa) il ginecologo Sebastiano Gulisano accusato di omicidio colposo per responsabilità medica per la morte della piccola Alessia Abbate deceduta il 4 marzo 2008 alla clinica Gibiino. Il Tribunale ha anche stabilito una provvisionale di 50 mila euro ciascuno come risarcimento per i genitori della bimba, il papà Francesco Abbate difeso dall’avvocato Maurizio Veneziano e Maria Agata Trigilia, difesa dall’avvocato Vanessa De Santis, che si sono costituiti parte civile nel procedimento. L’imputato – ha stabilito il giudice –  dovrà pagare in solido con la casa di cura. L’accusa rappresentata dal pm Agata Consoli aveva chiesto una condanna a due anni. Pronto al ricorso in appello l’avvocato Salvatore La Rosa, difensore del medico.

Alessia muore 20 minuti dopo il parto cesareo disposto d’urgenza dal ginecologo. La piccola appena nata piange e presenta attività cardiaca, ma una grave insufficienza respiratoria causa il decesso. La mamma era andata in clinica il 28 febbraio del 2008: aveva forti dolori addominali e perdite vaginali. La donna alla 35esima settimana di gestazione viene ricoverata in clinica fino al tragico giorno in cui entra nella sala parto.

Quando il padre è informato della morte della figlia si presenta dai carabinieri e sporge denuncia: a quel punto scatta il sequestro della cartella clinica e del corpicino della neonata. Si avvia una lunga fase di indagini, che in un primo momento porterà a una richiesta di archiviazione da parte della Procura a cui presentano opposizione i legali dei genitori di Alessia. Il Gip respinge la richiesta di archiviazione e dispone un supplemento d’indagine. Un’integrazione all’inchiesta che porterà alla richiesta di rinvio a giudizio e poi all’apertura del processo ad ottobre nel 2013. Il ginecologo avrebbe agito con “Imperizia e imprudenza” – si legge nel capo d’imputazione. Il medico avrebbe “omesso di diagnosticare alla paziente già all’atto del ricovero la rottura delle membrane (a causa del corionamnionite) e conseguentemente di praticare tempestivamente il taglio cesareo”.

Due anni di processo in cui si sono susseguiti diversi testi sul banco degli interrogatori, oltre agli investigatori che hanno condotto l’indagine e ai sanitari della clinica Gibiino che hanno assistito al parto,  sono stati ascoltati i periti della Procura, il medico legale Giuseppe Ragazzi e la ginecologa Claudia Giuffrida. La consulenza dell’accusa evidenzia che “se ci fosse stato un tempestivo intervento chirurgico la bambina avrebbe avuto apprezzabili possibilità di salvarsi”.

Diverse le conclusioni dei consulenti nominati dal difensore: il medico legale Giuseppe Piccirillo e il ginecologo Francesco Distefano. La perizia della difesa “giustifica” in pieno le scelte e  “la condotta del ginecologo”. Anche per questo l’avvocato Salvatore La Rosa, già certo che presenterà ricorso avverso alla sentenza di primo grado, attende di leggere le motivazioni del Tribunale che saranno depositate entro sessanta giorni per comprendere le ragioni che hanno spinto il giudice a decidere per la condanna del medico.

Una storia quella di Alessia che si intreccia in maniera drammatica a quella di Nicole, morta lo scorso febbraio sempre alla clinica Gibiino.


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