CASTIGLIONE DI SICILIA – Aggiornamento. Sono rientrati a lavoro i netturbini di Castiglione di Sicilia. L’azienda ha consegnato stamane il vestiario conforme alle norme di sicurezza al personale addetto. Erano nove i lavoratori che ieri avevano protestato contro l’assenza dei dispositivi di sicurezza nel luogo di lavoro e contro i ritardi nei pagamenti degli stipendi.
Salvatore Valenti, titolare della General Montaggi, azienda di Catenanuova, ci tiene a fare delle precisazioni importanti riguardo alle accuse lanciate dai lavoratori e sindacati. “Non abbiamo di certo minacciato alcuno dei dipendenti di licenziarlo qualora avesse tenuto altre assemblee o scioperato – dichiara – È un loro diritto. Ma abbiamo semplicemente fatto presente tramite una lettera che erano già state utilizzate le dieci ore previste dal contratto di lavoro per lo svolgimento della rituale attività assembleare retribuita nei giorni del 27 gennaio 2016 (ore due), 28 gennaio (ore 2), il 29 settembre (altre 3 ore); 30 settembre (3 ore) per un totale di 10 ore. La violazione dell’art. 20 della legge 300/1970 prevede infatti che superato quel tetto ore consentito, le assemblee vadano svolte al di fuori dell’orario di lavoro. Non abbiamo impedito nulla, ma è la legge che disciplina in materia. Vorrei anche far presente che nel nostro cantiere l’assenteismo supera giornalmente la soglia del 50%. Vale a dire che ogni giorno ci ritroviamo nella condizione di individuare personale per le sostituzioni”. Il titolare della General Montaggi, inoltre, entra nel merito dei crediti che la sua azienda vanta nei confronti del comune di Castiglione di Sicilia. “Sono nove mesi le mensilità che avanziamo: la cifra che ammonta a circa 419 mila euro”. Non solo. “La general Montaggi attende di riscuotere ancora le diverse mensilità da parte del Comune di Mirabella e non solo. Abbiamo sempre preferito – dice – dare la priorità ai dipendenti, pagando loro gli stipendi e rimanendo magari così indietro verso i fornitori e Inail. Purtroppo a causa delle inadempienze da parte dei Comuni abbiamo grosse difficoltà di liquidità, ma cerchiamo di fare di tutto il possibile per venire incontro alle loro richieste dei lavoratori. Assicuriamo intanto il versamento di un acconto nei prossimi giorni” – conclude valenti.
LA CRONACA DI IERI – Non hanno alcuna intenzione di tornare a lavoro, almeno fino a quando non avranno in dotazione il vestiario conforme alle norme di sicurezza. È l’ultimatum lanciato dai netturbini del comune di Castiglione di Sicilia alla General Montaggi l’azienda di Catenanuova specializzata nelle gestione dei servizi di nettezza urbana di cui sono dipendenti. I lavoratori, circa 9, proseguono ormai da qualche settimana senza sosta con le azioni di lotta al fine di ottenere quanto gli spetta, a partire dagli stipendi arretrati. L’azienda avrebbe assicurato ai lavoratori il pagamento nei prossimi giorni di un acconto dello stipendio, a fronte delle due mensilità ancora non corrisposte. Dopo l’occupazione del municipio la scorsa settimana, gli addetti ai servizi della nettezza urbana del territorio castiglionese quest’oggi , accompagnati dai sindacati, hanno presentato un esposto all’ispettorato del Lavoro e alla prefettura.
“Proclamiamo lo stato di agitazione – affermano il responsabile fp del dipartimento Igiene ambientale Cgil etnea, Alfio Leonardi e il segretario generale Gaetano Agliozzo – dei lavoratori a causa delle gravissime condizioni igienico sanitarie, che si aggiungono alle altre urgenti problematiche. Si renderanno nuovamente disponibili a prestare il servizio non appena a saranno messi in condizione di poterlo fare con sicurezza. Coì come prevede il contratto di categoria. L’appello è rivolto agli organi competenti affinché intervengano il prima possibile per garantire il rispetto assoluto delle norme sulla sicurezza nel luogo di lavoro, così come disciplinato dalla legge”.
La ditta, inoltre, ha diffidato i lavoratori a tenere ulteriori assemblee sindacali durante l’orario di lavoro (l’ultima si è svolta il 30 settembre scorso) al fine di poter garantire un regolare servizio di igiene urbana nel comune castiglionese, specificando che “la mancata osservanza delle direttiva” potrebbe “mettere all’azienda nelle condizioni ad adottare provvedimenti disciplinari nei loro confronti”. Ma non hanno nessuna intenzione di cedere: “I problemi sono ancora tutti da risolvere. È una situazione – proseguono i sindacalisti – dai contorni sempre più drammatici, le spettanze non sono mai state versate con puntualità: si va avanti con anticipi e acconti. Abbiamo chiesto più volte incontri in prefettura grazie ai quali avevamo stabilito accordi, puntualmente però disattesi da parte della ditta”.
A monte una grave crisi di liquidità dell’azienda, un problema che affonda le sue origini al disastro economico finanziario degli Ato. E al corto circuito economico finanziario che ne è conseguito fra Comuni, Ato e imprese esecutrici. “Una situazione che ormai si è quasi incancrenita” – spiegano Leonardi e Agliozzo. L’azienda non avrebbe riscosso alcune somme a causa dell’insolvenza assunta da parte di diversi enti pubblici nei confronti della General Montaggi, ragion per cui si sarebbe accumulato un tale ritardo nell’erogazione degli stipendi. Nel corso degli scioperi della scorsa settimana i lavoratori avevano ricevuto delle rassicurazioni da parte del sindaco Salvatore Barbagallo, che aveva garantito come diverse somme sarebbero comunque state corrisposte all’azienda da parte del Comune nel corso degli ultimi mesi. “La nostra organizzazione sindacale continuerà a fare tutto quanto è in suo potere per tutelare l’integrità, la sicurezza e il diritto allo stipendio da parte dei lavoratori” – concludono Agliozzo e Leonardi.