La Regione rinnova le convenzioni | con le liquidate Multiservizi e Biosphera - Live Sicilia

La Regione rinnova le convenzioni | con le liquidate Multiservizi e Biosphera

Una proroga di 60 giorni assicurerà i servizi alle Asp e agli Enti Parco. Ma entro quella data, le due società dovranno fondersi per confluire nella "Servizi ausiliari spa". Critico il sindacato Cobas/Codir: "Solo una passerella elettorale".
Armao: "Assicurati i servizi alle Asp"
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L’accorpamento tra le due società non è ancora concluso. Così, la Regione ha deciso di prorogare per altri due mesi le convenzioni con Biosphera e Multiservizi. Convenzioni che riguardano appunto i servizi che le società partecipate in liquidazione (dovranno confluire, in base al piano di riordino voluto dall’assessore Gaetano Armao, nella nuova società Servizi ausiliari spa, insieme a Beni culturali), svolgono presso le Asp e gli Enti parco.

Queste convenzioni scadevano il 30 aprile scorso, e per evitare il blocco dei servizi o il ricorso a cooperative “esterne” con un aggravio di costi per la Regione, oggi in un incontro con i sindacati, l’assessore all’Economia Armao ha deciso la proroga del rapporto di altri due mesi. Entro sessanta giorni, però, le società dovranno completare il processo di fusione. Un processo in qualche modo complicato dall’impugnativa alla Finanziaria del Commissario dello Stato, che ha stoppato la norma che prevedeva il “travaso diretto” dei lavoratori nella nuova società: “Una norma – ha precisato oggi Gaetano Armao – che non era stata voluta dal governo, bensì dall’opposizione”.

Nonostante quell’impugnativa, però, il governo pochi giorni fa aveva assicurato i dipendenti: “I lavoratori di Multiservizi possono stare tranquilli – ha detto Armao – perché tutti gli adempimenti necessari per garantire i loro stipendi sono stati portati a compimento”. Tutto grazie a una “lettera di ‘patronage’ già sottoscritta e inviata il 27 scorso a Unicredit Factoring spa”, con la quale “la Regione ha mantenuto gli impegni assunti offrendo le dovute garanzie all’istituto di credito per consentire il pagamento dei salari”. Insomma, la Regione ha fatto “da garante” con l’istituto bancario per mantenere gli impegni sui salari: se Multiservizi non rimborsa Unicredit che materialmente eroga gli stipendi, ci penserà il governo.

Intanto, come detto, le due società continueranno a fornire i propri servizi all’Amministrazione regionale. Anzi, l’assessore Armao ha annunciato anche “una direttiva dell’assessore alla Salute Massimo Russo con la quale si chiede alle Asp di sottoscrivere immediatamente la proroga delle convenzioni”. Una convenzione conveniente anche per le casse pubbliche, secondo Armao, “visto che in questo modo – spiega – trattandosi di società in house, le Aziende regionali non pagheranno l’Iva”.

Una soluzione che ha suscitato i dubbi del sindacato Cobas/Codir: “Non ci prestiamo – hanno dichiarato Michele D’Amico e Dario Gattuso – a strumentalizzazioni pre-elettorali”. I due dirigenti sindacali, hanno denunciato “il colpevole ritardo nella creazione di un consorzio societario che consentisse, come primo effetto, l’abbattimento dei costi dell’Iva” e hanno, accusato l’esecutivo di voler trasformare la vertenza in una “passerella elettorale che cerchi di addossare ad altri le responsabilità politiche del governo e dell’assessore all’economia”.

“La riunione di oggi è, infatti, arrivata – dichiarano i sindacalisti del Cobas/Codir – dopo che, di fatto, erano state interrotte le procedure di mobilità previste dalla legge 223/91 che avrebbero dovuto consentire il travaso del personale di Multiservizi e Biosphera nel nascente consorzio societario attraverso il licenziamento e la contestuale riassunzione del personale che avrebbe mantenuto i salari e i contratti in godimento. Il governo regionale, invece, aveva previsto – nel disegno di legge della Finanziaria 2012 – l’utilizzo delle norme previste dall’articolo 2112 del codice civile (cessione ramo d’azienda) che avrebbero però consentito – secondo quanto denunciato dal sindacato Cobas/Codir – oltre ad una ulteriore perdita di tempo, anche il mantenimento di talune posizioni economiche privilegiate all’interno delle società, non discendenti da contrattazioni sindacali, ma elargite in modo arbitrario con il rischio, peraltro, – hanno concluso i sindacalisti – di creare un neo contenitore societario già segnato da una zavorra di debiti derivanti dalle passività maturate dalle due società”.


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