PALERMO – Per la seconda seduta consecutiva, in piena sessione di bilancio, la commissione Affari istituzionali dell’Ars, presieduta da Ignazio Abbate, stamani ha lasciato ‘congelata’ la norma di interpretazione autentica che interviene sull’obbligo di dimissioni da cariche pubbliche prima delle elezioni regionali. Un adempimento che, secondo i ricorsi ancora pendenti, non avrebbero rispettato quattro deputati: Davide Vasta di Sud chiama Nord, Dario Daidone, Nicola e Giuseppe Catania di Fratelli d’Italia. La norma, la cosiddetta ‘salva-ineleggibili’, era già stata stralciata dal maxi-emendamento alla manovra correttiva e rinviata in commissione Affari Istituzionali, dove però rimane ferma.
La riforma delle Province
Potrebbe arrivare domani, invece, il via libera della stessa commissione alla riforma delle Province, con la reintroduzione del voto diretto. “Oggi abbiamo votato gli emendamenti, domani potremmo votare il testo”, dice Abbate, che ha convocato la seduta alle 11. Nel testo sono state inserite due norme transitorie: si voterà sulla base degli attuali collegi alla prima tornata elettorale e per quanto riguarda l’ineleggibilità i candidati dovranno dimettersi dalle cariche pubbliche almeno quindici giorni prima della pubblicazione in Gazzetta dei comizi elettorali.