La sentenza di Catania, Nordio: "Ricorreremo in Cassazione"

La sentenza di Catania, Nordio: “Tante criticità, ricorreremo in Cassazione”

Il question time del Guardasigilli alla Camera

CATANIA – “Abbiamo esaminato il provvedimento con attenzione e trovato criticità nell’interpretazione di alcune norme che sono complesse. Nella parte motiva ci sono distonie di ordine tecnico che valutando stiamo valutando assieme al ministero degli interni che proporrà con noi ricorso per Cassazione”. Lo ha detto il ministro Carlo Nordio al question time alla Camera dei deputati (IL VIDEO) parlando dell’ordinanza con cui la giudice Iolanda Apostolico di Catania ha annullato il trattenimento nel Cpr di Pozzallo di quattro migranti. E ha aggiunto: “Nessuno vuole ripetere gli anni di piombo del conflitto tra politica e magistratura”. 

La linea del governo

“Questo ministro è in perfetta sintonia con l’indirizzo della presidente del Consiglio, cioè perfettamente in linea con ciò che ha detto Giorgia Meloni“. Ha detto parlando di sé in terza persona il ministro della Giustizia. “La situazione è complessa, molto più di quanto possa essere riassunto nell “ordinaria polemica politica che ha connotati effervescenti. Anche la stessa magistratura ha usato nei confronti del governo e del parlamento espressioni non proprio pacifiste”, ha detto ancora.

“Non mi pare – ha spiegato il ministro Nordio – che sia in atto uno scontro istituzionale o che le espressioni usate dal presidente del Consiglio hanno per oggetto uno scontro istituzionale. La magistratura è ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere come stabilito dalla Costituzione. Nessuno vuole mettere in discussione il patrimonio della sua autonomia e indipendenza”. 

“Questione tecnica”

Si tratta dunque, ha aggiunto Nordio di “un problema squisitamente tecnico che non mette minimamente in discussione l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Il resto fa parte di quelle modalità per così dire di dialettica politica”. 

“Naturalmente questo ministro è perfettamente allineato ed è in perfetta sintonia con quello che è il sentire e l’indirizzo della Presidenza del Consiglio che esprime, come è scritto nella Costituzione l’indirizzo politico del governo. Quindi io sono perfettamente consapevole e perfettamente in linea – ha concluso il ministro – con quello che ha detto il presidente Meloni”.

Il dibattito in aula

“Nessuno contesta che il governo ricorra in Cassazione, quello che è in contestazione sono le dichiarazioni del vice presidente e del presidente del Consiglio. Le parole gravissime di Meloni hanno contestato non il merito della disapplicazione, hanno palesemente contestato il potere del giudice di poter disapplicare una legge. Questo significa andare dritti come un treno contro lo Stato di diritto e contro la separazione liberale dai poteri”. Lo ha detto il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova, nel corso di un question time al ministro della giustizia Nordio sul ‘caso’ del giudice di Catania. 

“Un presidente del Consiglio che si esprime contro le facoltà di un giudice, anziché entrare nel merito, cozza con lo Stato di diritto e inficia qualsiasi possibilità della sua maggioranza, del suo governo e del ministro Nordio di portare a casa una riforma basata sullo Stato di diritto, la Costituzione italiana e le regole europee”, ha concluso.

“Il ministro Nordio visibilmente imbarazzato per la questione che gli abbiamo posto e per i termini in cui l’abbiamo posta e forse anche per la vicinanza del vicepresidente Salvini che gli era seduto a fianco, non ha affatto risposto alla nostra domanda e anzi si è platealmente contraddetto. Si è detto allineato perfettamente con Meloni e al contempo ha ribadito la difesa dell’indipendenza della magistratura ma Meloni e Salvini hanno definito le decisioni del tribunale di Catania definendole un attacco a un’esecuzione democraticamente eletto come se un giudice dovesse necessariamente conformarsi ai provvedimenti del governo anche quando, come in questo caso, sono platealmente in contrasto con il diritto europeo”. Lo afferma il segretario di +Europa Riccardo Magi.

Gasparri: “Ruolo ambiguo e pericoloso delle Ong”

“Sul fronte dell’immigrazione il governo ottiene un successo con la modifica degli accordi europei ridimensionando, in maniera significativa, il ruolo ambiguo e spesso pericoloso di alcune Ong. La posizione dei tedeschi è stata rivista e questo è un successo per il nostro governo. Ma le fatiche su questo versante non si esauriscono mai. Bene fa il Ministro della Giustizia Nordio a impugnare quella più che discutibile decisione di una magistrata di Catania, nota per le sue posizioni di parte che sono emerse sui suoi social. Ma resta un impegno forte su vari versanti. Da quello europeo a quello della riforma della giustizia in Italia. Mi suonano ancora inquietanti gli applausi della corrente di sinistra Area, riunita per ascoltare un comizio di un Segretario di partito della sinistra come la Schlein, che guida il Pd. Che una assemblea dei Magistrati invita solo alcuni partiti, solo quelli di sinistra e applauda in maniera così aperta ad affermazioni discutibili e faziose, fa capire in mano di chi sta la giustizia italiana. L’uso politico della giustizia prosegue e va stroncato con riforme chiare ed efficaci. Così come in Europa bene ha fatto l’Italia a contrastare le affermazioni politiche e faziose del governo tedesco che esce sconfitto da questo confronto”. Così in una nota il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

Meloni parla di sentenza “incomprensibile”

La premier è tornata nuovamente a parlare in merito alle decisioni della giudice Iolanda Apostolico. “Sono una persona di destra. Chi è di destra come me ha rispetto dei servitori dello Stato, rispetto della separazione dei poteri, rispetto delle istituzioni della Repubblica. Per quello che mi riguarda non c’e’ nessun fronte aperto con la magistratura, ma questo non mi impedisce di dire che se una sentenza è incomprensibile, è incomprensibile”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista a Sky TG24, nell’ambito delle celebrazioni ‘Sky 20 anni’.

“A maggior ragione – ha proseguito Meloni – se quella è una sentenza che dichiara di fatto illegittimi provvedimenti del governo, con tutti i passaggi istituzionali che si fanno quando una norma diventa legge in Italia, compresa la controfirma da parte del presidente della Repubblica. E noi l’abbiamo impugnata.semplicemente dire che non la condivido. Perché le motivazioni di quella sentenza, che si occupa di un migrante, fra l’altro già destinatario di un provvedimento di espulsione, con tesi francamente incomprensibili, tipo le caratteristiche fisiche del migrante, io non sono d’accordo”

Il tribunale di Firenze

Il Tribunale di Firenze, intanto, ha annullato l’espulsione di un migrante tunisino a cui il Viminale aveva negato lo status di rifugiato, perché la Tunisia non può essere considerata un “Paese sicuro”. Dopo il Tribunale di Catania, anche i giudici del capoluogo toscano disapplicano il decreto approvato dal governo dopo la strage dei migranti di Cutro. La vicenda fiorentina, pubblicata su “La Stampa” e “La Repubblica” dando la notizia della sentenza, nasce da un provvedimento della commissione prefettizia che aveva negato a un tunisino la richiesta internazionale dopo l’approdo in Italia.


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