"Crocetta fa rimpiangere | Cuffaro e Lombardo" - Live Sicilia

“Crocetta fa rimpiangere | Cuffaro e Lombardo”

Pietrangelo Buttafuoco: "La Sicilia è diventata un'immensa massa di clientele. E la vittoria della sinistra torna utile a Berlusconi". E tutto il resto...

L'intervista
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PALERMO – Sulla carta d’identità di Pietrangelo Buttafuoco, più che su quella di ogni altro in Sicilia, c’è la parola “provocatore”: così anche quella di ieri, la definizione di “Sicilia fogna del potere” fornita a “Piazza pulita”, è finita nel calderone delle grandi provocazioni dell’intellettuale catanese. Sullo sfondo, però, si nasconde un ragionamento sulla Sicilia dell’era Crocetta: un ragionamento che intreccia tutto e tutti, il Re Saro con il Re Silvio, la destra con la sinistra, fino ad arrivare a Matteo Messina Denaro. Partendo da un assunto: “Rosario Crocetta fa rimpiangere i suoi predecessori”.

Addirittura. Le ricordo che i suoi predecessori, Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo, sono uno in carcere per favoreggiamento di Cosa nostra e l’altro sotto processo per concorso esterno.
“Sì, ma Crocetta fa rimpiangere i suoi predecessori perché la situazione già difficile della Sicilia è stata aggravata da una mistificazione: l’idea che abbiano vinto i buoni e che adesso tutto vada per il meglio. Ma sullo sfondo c’è un fatto pre-elettorale da chiarire: la vittoria di Crocetta è stata determinata da un preciso passaggio sulla scacchiera fatto da Gianfranco Micciché, che in combutta con Lombardo ha fatto sì che lo schieramento capeggiato da un galantuomo come Nello Musumeci venisse sconfitto. Con conseguenze più utili a Roma che a Palermo”.

Non la seguo: perché Roma avrebbe dovuto beneficiarne?
“Persino Berlusconi aveva messo in conto l’idea di liberarsi della Sicilia”.

Ma come? La Sicilia, il granaio di voti del centrodestra? E perché mai?
“Perché tanto quelle che arrivano dalla Sicilia sono più rogne che soddisfazioni. Berlusconi è consapevole che non ha una classe dirigente in grado di reggere una situazione come quella siciliana. Altrimenti come se la spiega la promozione di Micciché a sottosegretario?”.

Non ha una classe dirigente siciliana all’altezza? C’è un certo signor Alfano da Sant’Angelo Muxaro alla vicepresidenza del Consiglio.
“Qui abbiamo tutti le corna lunghe, come si dice. Lo sappiamo tutti che stiamo parlando di una partita irrisolta all’interno del mondo berlusconiano”.

Alfano contro Micciché.
“E a beneficiarne è la sinistra, che per vincere in Sicilia ha dovuto ricorrere al soccorso dei puzzoni. C’è sempre qualcuno che dal fronte dei puzzoni si mobilita per far vincere la sinistra. Con tutto il rispetto e la stima, se non si muovono i voti di Lombardo non vince Crocetta, se non si muovono le truppe di Leanza non può vincere Enzo Bianco. Quello che trovo insopportabile è quest’ipocrisia, quest’esorcismo nei confronti di uno come Mirello Crisafulli per fare la grande alleanza dell’antimafia sperta. Un fenomeno che crea un circuito dell’impazzimento. Parliamoci chiaro: la mitologia della sinistra in Sicilia ha creato il parasole che diventa un’agenda rossa”.

L’obiezione è naturale: Pietrangelo Buttafuoco, intellettuale di destra, critica la sinistra. Qual è la notizia?
“Ma non è vero. Quello che chiedo alla sinistra è: datemi una personalità. Datemi un Sergio Chiamparino, che è un eccellente amministratore, datemi un Nichi Vendola, che ha fatto un ottimo primo mandato, datemi un Flavio Zanonato, che è stato un eccellente sindaco di Padova. È gente che ha avuto il coraggio di essere personalità, non personaggio. Le ripeto: anche Crocetta, quand’era sindaco a Gela, mi faceva simpatia”.

Torno al punto di prima: Cuffaro e Lombardo sono rispettivamente in carcere e sotto processo. Le diranno: Pietrangelo Buttafuoco esalta la politica delle collusioni.
“Ma no, non riduciamo tutto a un ragionamento di questo tipo: io parlo in termini politici. Crocetta aggiunge l’aggravante dell’ipocrisia e fa cose che i suoi predecessori non si sarebbero sognati di fare”.

Ad esempio?
“Se Cuffaro avesse cacciato un gioiello come Franco Battiato per mettere al suo posto una componente della sua segreteria ci sarebbe stato l’inferno. Crocetta lo fa perché può permetterselo, perché ha creato una rete di protezione massmediale invincibile. Le ho viste solo io le sue performance all’Arena di Massimo Giletti? Fosse stato Cuffaro si sarebbe mobilitata l’Usigrai, e invece niente. Apparentemente sono peccati veniali, ma appartiene a quel meccanismo di fuffa che si trasforma in muffa. Che, insomma, poi non porta a niente. Crocetta, prima ancora di essere personalità, è personaggio. Ha capito una cosa”.

Cosa?
“Che la Sicilia si innamora di queste meteore”.

Eppure i risultati elettorali gli danno ragione.
“La condizione della Sicilia si è aggravata, si è trasformata in un’immensa massa di clientele. E poi, da sempre, la Sicilia vota solo chi sta vincendo. Certo che Crocetta vince le elezioni”.

Le clientele. Mi sa che siamo in zona “fogna del potere”.
“In Sicilia non puoi fare niente, a costo di romperti le corna. Ho usato quell’espressione perché in quel momento avevo davanti Oliviero Toscani e con lui l’immagine della sconfitta. LiveSicilia ha raccontato le cose su cui stava lavorando Oliviero Toscani: stava realizzando la più grande collezione cinematografica d’Italia in un paese come Salemi. Adesso tutto quel materiale, tutte quelle bobine e quei nastri dove sono andati a finire?”.

“Fogna del potere”, però, resta un’immagine forte, ingenerosa.
“Ma io lo dico da innamorato. I fatti sono questi: sfido chiunque a poter dire di essere in grado di realizzare una cosa in Sicilia. Ci sono i cinquantenni che si ritrovano disoccupati e non sai più che fare per dargli un lavoro. Se lei si fa un giro nei paesi della Sicilia, nei bar, troverà scene da puro deserto. E ce l’annachiamo con la mitologia dei personaggi? Ho lottato una vita contro la Dc, da quand’ero ragazzo, ma di loro almeno sapevi cosa facevano”.

Adesso rivaluta i democristiani?
“Non li rivaluto, ma – ripeto – almeno sapevo dove andavano a parare. Parliamo di Totò, che è il bersaglio su cui si accaniscono. Sta pagando per tutti, anche per me e per lei”.

La prego. “Totò”, cioè l’ex presidente Cuffaro, sta pagando perché secondo una sentenza definitiva ha favorito la mafia. Va molto di moda, questa retorica sullo “sta pagando per tutti”.
“Una cosa è il fatto per il quale è stato condannato, una cosa è la realtà. La realtà siciliana la conosciamo tutti e la mafia è l’ultimo dei nostri problemi. I vari Bernardo Provenzano, Totò Riina, Matteo Messina Denaro non sono la causa, sono il sintomo. C’è di peggio”.

Di peggio? Cosa c’è di peggio della mafia?
“Mi faccia essere esplicito: lo Stato italiano ha rotto il culo alla mafia, a quest’ora con Riina e Provenzano in carcere dovremmo essere tutti felici”.

Sì, ma torniamo alla mia domanda: cosa c’è di peggio della mafia?
“Chi fa politica in Sicilia lo fa con la logica di trovarsi un posto di lavoro, uno stipendio. La parte peggiore della società siciliana è la politica. E questo vale per la destra come per la sinistra. Ma la sinistra ci mette l’aggravante di essere ipocrita: l’aggravante di presentarsi come ‘i buoni’. Altrimenti con Totò Riina in carcere e Rosario Crocetta presidente la Sicilia dovrebbe essere il Bengodi. Perché non è così?”.


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