PALERMO – Rosalia Messina Denaro resta in carcere. Il Tribunale del riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa della sorella del padrino di Castelvetrano, arrestata per associazione mafiosa. I legali avevano chiesto l’annullamento della ordinanza di custodia cautelare.
Rosalia Messina Denaro, secondo la Procura, avrebbe tenuto la cassa della “famiglia” mafiosa e veicolato i pizzini del fratello consentendogli di restare in contatto con l’organizzazione mafiosa e di esercitare il suo ruolo di capomafia.
I difensori avevano chiesto l’inutilizzabilità di tutti gli atti d’inchiesta svolti dagli inquirenti perché compiuti fuori termine. Messina Denaro avrebbe dovuto essere iscritta nel registro degli indagati dal 2010. Dunque le attività investigative compiute negli ultimi mesi sarebbero state condotte a termini d’indagine scaduti.
Il pubblico ministero Pierangelo Padova aveva replicato sostenendo che la decisione di iscrivere la donna nel registro degli indagati è stata presa solo dopo aver decifrato il contenuto del materiale trovato nella sua abitazione durante le ultime perquisizioni e dopo aver raccolto gli elementi per accusarla di associazione mafiosa. Tra i pizzini nascosti nella sua abitazione di Castelvetrano c’era anche resoconto medico del fratello latitante, dalla cui analisi si è giunti alla cattura del 16 gennaio scorso.
I legali hanno poi sostenuto l’assenza delle esigenze cautelari a carico della Messina Denaro che sarebbe rimasta a Castelvetrano dopo l’arresto del fratello e non si sarebbe data alla fuga; hanno negato che il nome “fragolone” presente nei pizzini e secondo gli inquirenti riferito a Rosalia Messina Denaro, indicasse la donna. E che gli appunti con le spese scoperti a casa della sorella del boss riguardassero entrate e uscite della famiglia Messina Denaro e non del clan.
La tesi difensiva non ha retto al vaglio dei giudici, Rosalia Messina Denaro resta in carcere.