La strana pace |tra Scilabra e Corsello - Live Sicilia

La strana pace |tra Scilabra e Corsello

Crocetta parla di "amore" nei confronti della burocrate cacciata dopo i fatti del Piano giovani. Lei ha ammorbidito i toni nei confronti dell'assessore. Una tregua sorprendente dopo le parole grosse volate nei mesi scorsi. E sullo sfondo, l'Agenzia unica della Formazione.

 

PALERMO – “Anna Rosa Corsello? Il nostro è, ormai, quasi un rapporto amoroso”. Il presidente della Regione scherza, ma dice il vero. Sorride, ma è serio. Dopo due mesi di liti, accuse, chiacchierate in Procura, improvvisamente è scoppiata la pace. O forse soltanto la tregua. Anna Rosa Corsello, il giorno dopo l’interrogatorio di fronte ai pm palermitani si è affrettata a spiegare: “Non ho accusato nessuno, nemmeno l’assessore Scilabra. Mi sono limitata a spiegare alcuni passaggi formali”. Poi,  è andata anche oltre, affermando che, “se la mozione di censura a Nelli Scilbabra era fondata sulle mie dichiarazioni, allora quella mozione non ha più ragione d’essere, perché è tutto chiarito”.

Ma cosa è chiarito? E come è possibile che tutto si sia sgonfiato come una bolla di sapone? Anna Rosa Corsello è da sempre considerata assai vicina al segretario generale Patrizia Monterosso. È stata la dirigente “defenestrata” ad agosto a impegnarsi qualche mese fa nel tentativo di far estinguere il danno erariale a carico, tra gli altri, proprio del Segretario generale, bloccando i finanziamenti agli enti di Formazione a scopo “compensativo”. Qualcuno sussurra che, nonostante le apparenze, sia stata proprio la Monterosso a suggerire il riavvicinamento reciproco.

Un riavvicinamento complicato, dopo le vicende delle scorse settimane. Giusto per ridurre a una sintesi strettissima le vicende degli scorsi mesi, l’assessore Scilabra ha accusato la dirigente di avere sostanzialmente fatto fallire il Piano giovani, anche tramite l’affidamento a una ditta esterna (la Ett) che è stata additata come la responsabile del flop. Ma non solo. Durante la “seconda puntata” della commissione Lavoro sul Piano giovani, infatti, Nelli Scilabra aveva dichiarato: “La responsabilità dei problemi legati al click day è di Anna Rosa Corsello, era lei a portare avanti le attività gestionali. E’ stata costretta da me? E come potrei io, giovane assessore, costringere un dirigente di tale esperienza e carattere? Semmai – ha aggiunto in quell’occasione l’assessore – ho dovuto spesso rincorrere il dirigente generale, a causa dei ritardi nella spesa del Piano giovani e anche nella liquidazione a tanti lavoratori della Formazione delle loro spettanze, al punto che anche il presidente della Regione ha dovuto richiamarla formalmente. Anche la scelta di pubblicare il nuovo Avviso (quello del 18 agosto, che metteva insieme tutti i fondi destinati ai tirocini e poi revocato dal governo, ndr) è stata compiuta senza coinvolgere la sottoscritta”. Pochi giorni prima la dirigente era stata rimossa dal suo incarico di capodipartimento della Formazione e sostituita con Gianni Silvia. Era crollato il rapporto di fiducia.

Lo strappo sembrava di quelli irrimediabili. E le parole della burocrate contro la Scilabra, nella prima audizione tramsessa in streaming, erano state durissime: “È stato l’assessore – il j’accuse della Corsello – a volere che alcune delle priorità venissero gestite da Italia Lavoro invece che dai Centri per l’impiego.Forse il mio giovane assessore temeva una diminutio della sua visibilità. Occorreva – ecco l’affondo politico – quindi salvare la credibilità politica dell’assessore anche a costo di scegliere come capro espiatorio il dirigente generale che non ha fatto altro che attuare l’indirizzo politico dell’assessore”. Ma non solo. La burocrate ha anche ventilato, in quei giorni, altri interessi dietro gli affidamenti diretti a Italia Lavoro: “Quante altre assunzioni si volevano fare?” disse la Corsello, prima dell’accusa finale: “Ho sempre agito nell’interesse dell’assessore. Che, pur presentandosi come paladina dei giovani li ha sacrificati sull’altare di una gara di velocità. Oggi è stata scritta una pagina di raro squallore”.

Ma evidentemente, quella pagina è stata “voltata” in fretta. Una velocità sorprendente se proprio non la si vuole definire sospetta. Hanno fatto pace, Nelli e Anna Rosa. Anzi, Anna Rosa e Rosario, soprattutto. Perché alcuni dei conflitti sorti in quei giorni tra l’assessore e la dirigente, sembrano davvero insanabili. “Io tornerò a fare il dirigente generale – confidò poche settimane fa la burocrate a Livesicilia – come prevede il mio contratto. E voglio occuaparmi di lavoro. Non so in quanti possano vantare in questo settore un curriculum più ricco del mio”. Una provocazione, sembrava in quei giorni. Giorni in cui le caselle di dirigente generale lasciate libere dalla Corsello venivano riempite prima da gianni Silvia, poi, dopo la parentesi di Lucio Oieni, da Dario Cartabellotta. E invece, le recentissime novità sulla Formazione potrebbero quasi indicare l’approdo definitivo di questo inusuale processo di riconciliazione. Il governo ha creato l’Agenzia unica per la Formazione e il Lavoro. Il lavoro, appunto. La “materia preferita” da Anna Rosa Corsello. Del resto, all’amore (del presidente in questo caso), non si comanda.


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