PALERMO – Il deputato regionale Gianfranco Miccichè è favorevole alla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali. Contrario è Vincenzo Figuccia, esponente della Lega all’Ars. Tutti d’accordo nel chiedere alla politica nazionale di prendere posizione. Il si e il no a confronto, oggi pomeriggio a Palermo alla Real Fonderia, su iniziativa del comitato “Esistono i diritti”.
“Perché questa è proprio una battaglia per i diritti”, ha detto Valentina Chinnici, deputata Pd all’Ars. A presiedere l’incontro Gaetano D’Amico, presidente del Comitato che ha voluto un confronto alla pari tra avvocati e politici. Per il sì i legali Michele Calantropo, Roberta Zicari e Nino Sirchia. Per il no Marco Traina, Guido Galipò, Alì Listi Maman. Assente una parte del movimento Lgbt che non ha gradito l’iniziativa. “Legiferare sugli affetti non è facile – ha detto Miccichè – oggi un figlio nato all’estero con l’utero in affitto può diventare figlio di Dio ma non del sindaco Roberto Lagalla”.
“Non si può negare ad un bambino di avere i genitori o l’eredità. Sono argomenti che prescindono dall’ideologia”, ha aggiunto Miccichè che a Sala d’Ercole non si riconosce più in Forza Italia ma, a livello nazionale, resta legato al partito fondato da Berlusconi. Le trascrizione sono state vietate con una circolare del ministero degli Interni. “Ed è per questo che abbiamo chiesto, con una mozione, una presa di posizione di Lagalla” dice Alberto Mangano, consigliere comunale di Progetto Palermo. Tra i dodici firmatari c’è anche il capogruppo di Forza Italia Gianluca Inzerillo. Manca il voto a Sala Martorana.