PALERMO – La Trattativa? “Una spaventosa messa in scena”. Con queste parole Giuliano Ferrara criticò il pubblico ministero Antonino Di Matteo che decise di querelarlo per diffamazione. Ferrara è stato processato e assolto dal giudice monocratico del Tribunale di Milano, Maria Teresa Guadagnino.
Sulle colonne del Foglio, il 22 gennaio 2014, il giornalista pubblicò un editoriale dal titolo “Riina, lo Stato come agente provocatore. Subito un’inchiesta”. Nel testo si leggeva che “qualche settore d’apparato dello Stato italiano è coinvolto in una spaventosa messa in scena il cui obiettivo è mostrificare il presidente della Repubblica, calunniare Berlusconi e monumentalizzare il pm di Matteo e il suo traballante processo”.
Il pubblico ministero Di Matteo, oggi alla Direzione nazionale antimafia, si sentì diffamato dalla divulgazione di “circostanze non veritiere”. Di avviso opposto il Tribunale che ha assolto Ferrara nel merito con la formula piena “perché il fatto non costituisce reato”.