L'acquario si farà alla Bandita| Mercato Ittico da riqualificare - Live Sicilia

L’acquario si farà alla Bandita| Mercato Ittico da riqualificare

Il sindaco Orlando incontra la commissione Urbanistica, cui toccherà dopo i sopralluoghi dire l'ultima parola, ma sembra scontato il sì alla Bandita.

PALERMO – Manca solo l’ufficialità, ma appare ormai scontato che il nuovo acquario di Palermo sorgerà alla Bandita. Un progetto che vale 50 milioni, presentato a metà febbraio da una cordata di imprenditori e che verrà realizzato in project financing ma per il cui destino sarà determinante la collocazione finale scelta dal Comune. Per questo oggi il sindaco Leoluca Orlando ha incontrato, insieme agli assessori Agata Bazzi, Tullio Giuffrè e Cesare Lapiana (alla presenza anche del capoarea Paolo Basile), l’intera commissione Urbanistica presieduta da Alberto Mangano.

Toccherà a Sala delle Lapidi infatti dire l’ultima parola sulla collocazione della nuova struttura: non è un mistero che gli imprenditori che si sono fatti avanti per il progetto preferiscano la Cala, ma sin da subito Palazzo delle Aquile ha indicato la costa Sud puntando così alla sua riqualificazione. Un’indicazione peraltro anche abbastanza “scontata”, visto quanto il primo cittadino sta investendo politicamente sul rilancio di una parte di Palermo in questi ultimi anni abbandonata. Non per niente i 100 milioni che arriveranno dal Pon europeo saranno destinati proprio alla costa Sud, con interventi sul sociale e sull’innovazione tecnologica che dovrebbe rendere appetibile costruire lì.

Le alternative potevano essere l’ex Chimica Arenella, la zona di villa Igiea oppure la Cala, con quest’ultima in pole position per la vicinanza con il porto e lo sbarco delle navi da crociera, ma l’amministrazione preferisce destinare l’attuale mercato Ittico, che sarà spostato insieme all’ortofrutticolo a Bonagia, alla realizzazione di un centro di servizi anche commerciali a favore dei turisti, divenendo un tutt’uno con la Cala tirata a lucido dall’Autorità portuale. Resterà il problema di come collegare il porto alla Bandita (paletto che potrebbe anche essere inserito nel bando). La commissione per dare un via libera definitivo dovrà eseguire prima dei sopralluoghi, visto che potrebbe valutare anche altre ipotesi come il primo mammellone, ma sembra scontata la designazione della Bandita.

“La realizzazione dell’acquario con risorse private – commenta il sindaco Orlando – si inserisce nel programma dell’amministrazione di riqualificazione urbanistica. La proposta della giunta, che verrà valutata dalla commissione Urbanistica alla quale oggi ho riferito, è di collocare tale azione nella costa Sud, ulteriore tassello di attenzione per l’oltre Oreto che ha trovato forte conferma nel Piano già presentato dall’amministrazione comunale per accedere ai fondi europei, ovvero il Pon metro Palermo, destinati alle città metropolitane”.

“L’idea dell’acquario è un’opportunità di sviluppo per la città e a noi va benissimo – dice Giulio Tantillo di Forza Italia – così potremo recuperare una parte della costa da sempre classificata al ribasso. Tutta la zona potrà essere d’attrazione turistica, ho chiesto alla commissione un sopralluogo sul posto verificando lo spazio per i parcheggi e l’impatto sul territorio. Dovremo inoltre verificare la possibilità di alcune fermate dell’anello ferroviario a ridosso dell’acquario e come collegare l’acquario al porto. E’ un sì condizionato, quando ci confronteremo con gli uffici e i progettisti scioglieremo le riserve per capire se quanto abbiamo chiesto sarà contemplato nel progetto”.

“Abbiamo condiviso con il Sindaco – ha detto Alberto Mangano, presidente della commissione urbanista del Comune – che l’acquario potrà essere un volano della riqualificazione di quella zona della città”. “La riunione con il sindaco è stata l’opportunità per sviluppare un ragionamento sull’acquario, ma anche per immaginare un iter amministrativo che offra agli imprenditori tempi di risposta certi per tutte le iniziative di partenariato pubblico-privato – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – in questo senso ho presentato insieme ad alcuni colleghi una delibera di iniziativa consiliare che offre un percorso che soddisfa queste esigenze”. Si tratta nello specifico di una delibera quadro sulla finanza di progetto, vista l’urgenza di dare risposte immediate agli imprenditori sul dove realizzare le opere. La delibera prevede risposte entro 60 giorni da parte di giunta e consiglio, prevedendo anche il silenzio-rifiuto.

“Localizzare il nuovo acquario nella costa sud di Palermo è un’ottima scelta – dice Rosario Filoramo del Pd – stavolta anche l’attuale Sindaco è vicino alle nostre posizioni che ritengono che il recupero della costa palermitana, in particolar modo quella sud, sia la scelta strategica che potrà consentire alla nostra città di recuperare il rapporto col suo mare e di mettere a frutto tale grande risorsa che ci consentirà di rinnovare i quartieri della fascia sud, attraverso il recupero urbanistico e il recupero sociale. Siamo stati noi per primi a parlare di individuare nelle aree dei grandi “mammelloni”, le aree cresciute a dismisura tra gli anni 50-70 dove una classe politica miope e delinquente consentì di scaricare ogni tipo di detriti derivanti dai danni bellici prima e del sacco edilizio dopo, le zone deputate a sposare l’obiettivo speculativo degli imprenditori con quello di risanamento dell’interesse pubblico. Credo che si possa stipulare un patto virtuoso pubblico-privato, aprire una stagione che vede realmente partecipe l’impresa nel recupero e nella valorizzazione della città. Il recupero e la piena fruizione della costa però non può attendere il via della grandi opere, già adesso è possibile fare molte cose, con la stessa tempestività attendiamo che l’Amministrazione si adoperi affinché sulle spiagge palermitane si possa tornare a fare il bagno e prendere il sole. Attualmente nessuna spiaggia libera è prevista e si rischia di ripetere il fallimento della stagione 2013, si adottino immediatamente i provvedimenti necessari affinché entro il 1 giugno vengano aperte almeno sei spiagge libere comunali”.

LE REAZIONI
“Sin dal giorno della presentazione dell’idea di realizzare un acquario a Palermo ho detto al Sindaco ed al progettista che il posto ideale per realizzarlo era la fascia costiera sud di Palermo – dice Paolo Caracausi di Idv – la scelta della Bandita o comunque della zona può essere una soluzione ma non bisogna trascurare anche la zona dove è nato l’eco museo del mare e su cui insistono due strutture storiche come la Tavernetta del tiro e il Solarium che potrebbero essere ristrutturati. In un progetto complessivo si può ipotizzare la qualificazione e la fruizione del mare dalla via Diaz ad Acqua dei corsari con il completamento del porticciolo della Bandita che può diventare un porticciolo turistico e punto di attracco di imbarcazioni che colleghino tutta la costa di Palermo, per creare quella metro’ del mare di cui tanto si parla e che ad oggi non è stata mai attivata. Sono soddisfatto per l’annuncio del Sindaco di interventi a favore della fascia costiera sud di Palermo e mi auguro che l’acquario sia la ciliegina sulla torta per far dimenticare ai cittadini dell’oltre Oreto l’abbandono di oltre 40 anni e di una mala politica che ha devastato uno dei bei luoghi della nostra città”.

Twitter: @robertoimmesi


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