Ladri di biciclette scatenati | In città più di 300 denunce in un anno - Live Sicilia

Ladri di biciclette scatenati | In città più di 300 denunce in un anno

Gli ultimi furti si sono verificati in piazza San Domenico e nella zona di corso Finocchiaro Aprile: "Per il ciclista la paura di essere derubato è seconda soltanto a quella di essere investito", dice il presidente del Coordinamento Palermo ciclabile Fiab. E adesso è possibile segnalare le zone a "rischio" tramite un sito internet.

PALERMO - IL CASO
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PALERMO – Slalom tra le auto alla ricerca di una pista ciclabile, buche e avvallamenti sull’asfalto e, come è successo recentemente, anche filo spinato tra i viali della Favorita. Per gli amanti delle pedalate sono tempi duri. Chi in città si sposta in bici si trova a che fare con un veri e propri percorsi ad ostacoli che, male che vada, si concludono anche con il furto del mezzo a due ruote. Sono centinaia le biciclette che ogni anno “si volatilizzano” a Palermo.

Un bilancio i cui numeri continuano a gonfiare di pari passo ad un utilizzo del mezzo sempre più diffuso. Con l’arrivo delle belle giornate i ciclisti per le strade cittadine si moltiplicano, così come i furti. Ultimo, in ordine di tempo, quello avvenuto in piazza San Domenico alcuni giorni fa: un giovane aveva lasciato la sua bicicletta sportiva incustodita per pochi minuti, giusto il tempo di bere un bicchiere d’acqua al bar. Era appoggiata ad un palo dell’illuminazione pubblica. Quando è uscito dal locale non c’era più. Una bici dal valore di almeno mille euro il cui furto è stato denunciato alla polizia che nelle ultime settimane ha ricevuto decine di segnalazioni da parte dei cittadini.

Catene spezzate, ruote rubate, garage svaligiati. Come nel caso di un box che si trova in via Contessa Adelasia, dalle parti di corso Finocchiaro Aprile, da cui sono state rubate quattro biciclette. Ma a fare gola ai malviventi ci sono anche i negozi del settore. Eclatante fu il furto messo a segno la scorsa estate in via Sciuti, dove una banda sfondò con una vecchia Fiat Panda la vetrina del negozio Swiss Cycling Technology, portando via otto bici dal valore di quindicimila euro: sette da corsa ed una elettrica. Un fenomeno in continua escalation che spesso “scoraggia i ciclisti, per i quali la paura del furto del mezzo è seconda soltanto a quella di essere investiti”, come spiega Giacomo Scognamillo, presidente del Coordinamento Palermo Ciclabile Fiab.

“Questa situazione – aggiunge – ha conseguenze estremamente negative sul sistema economico e in Italia si parla di ripercussioni di almeno 150 milioni di euro”. Nell’ultimo anno a Palermo le denunce sono state 332, con una media di una sola denuncia ogni duemila abitanti, tra i quali ci sono ovviamente coloro che finiscono nel mirino dei ladri, ma non si rivolgono alle forze dell’ordine. Proprio come dimostrano i dati raccolti da Fiab, in collaborazione con Confindustria ed Ancma in occasione del primo Convegno nazionale sul furto delle biciclette, durante il quale è emerso che soltanto il quaranta per cento dei furti viene denunciato a livello nazionale.

“Un danno economico provocato dai mancati introiti all’industria della bicicletta – si legge sul documento del convegno – e alle transazioni in nero che sfuggono ad ogni controllo”. Dopo avere subito un furto, inoltre, il ciclista spesso cerca una bici di seconda mano per risparmiare “ed ovviamente si rischia involontariamente di concorrere al reato di ricettazione”, sottolinea il presidente del Coordinamento Palermo ciclabile. “Anche per questo motivo – prosegue – noi chiediamo che le biciclette siano ‘tracciabili’ attraverso il codice fiscale del legittimo proprietario e che ogni compravendita sia provata da una sorta di passaggio di proprietà come avviene per auto e motocicli”.

Un modo per contrastare anche la vendita nel mercato nero dei mezzi a due ruote oggetto di furto. Ad indicare le “zone calde” di ogni città ci pensa un sito internet nato recentemente, dove gli appassionati delle due ruote si scambiano opinioni, consigli, e stanno creando un vero e proprio database dei mezzi rubati da un capo all’altro dell’Italia. E le segnalazioni da Palermo non mancano: su www.ruBBici.it, infatti, c’è chi sottolinea il rischio di acquistare biciclette usate nella zona di Ballarò, “specie la domenica mattina – scrive un utente, Francesco – quando c’è il mercato. Consiglio di fare molta attenzione”.


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