Lampedusa, ancora morti e dolore: la strage infinita

Lampedusa, ancora morti e dolore: la strage infinita

La situazione nell'isola è drammatica.
PERSONE MIGRANTI
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A Lampedusa è una strage infinita. Le persone che, per disperazione, sono costrette a giocarsi la vita in un viaggio della speranza continuano a morire. L’ultimo dispaccio tragico è di questo pomeriggio. Un barcone è affondato. Trentuno passeggeri sono stati soccorsi, il cadavere di una donna della Guinea è stato recuperato dalla guardia costiera, mentre risulta disperso un uomo della Costa d’Avorio. Erano partiti, secondo consuetudine, dalla Tunisia.

Sempre oggi, un cadavere è stato ripescato, a diverse miglia di distanza dalla costa, da una motovedetta. C’è chi muore. C’è chi non dimenticherà mai d’avere visto morire. “Continuo a vederli mentre annaspano in acqua, tento di aiutarli, provo ad afferrarli prima di vederli scomparire tra le onde. Ma è tutto inutile…”. Così racconta all’Ansa un ragazzo di 22 anni, originario della Costa d’Avorio.

Un supporto psicologico è garantito da Medici senza frontiere. “Le storie sono tantissime, tutte drammatiche – dice Marina Castellano, referente medico -. Sia il giovane della Costa d’Avorio che un altro ragazzo che era sul barcone che ha preso fuoco e dove sono morti ustionati due bambini di 10 mesi e un anno, ci hanno detto che non riescono a cancellare dalla loro mente quelle scene terribili”.

Una stage infinita e qualche rarissimo spiraglio di speranza. La bambina che aveva bevuto acqua di mare, durante una traversata, un caso alla ribalta della cronaca, non è più in pericolo di vita. Adesso dorme con la mamma in un reparto dell’Ospedale dei Bambini di Palermo. (rp)


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