Lauricella tenta la ribalta: |"Sfida impari, ma corro da solo" - Live Sicilia

Lauricella tenta la ribalta: |”Sfida impari, ma corro da solo”

Giuseppe Lauricella

Il parlamentare nazionale del Pd presenta la sua candidatura e critica "i signori delle tessere": "L'unico candidato davvero autonomo sono io".

PALERMO – “Loro sono il Titanic, io il gommoncino”. Giuseppe Lauricella presenta la sua candidatura – è l’ultimo a farlo, dei cinque in corsa per la segreteria regionale del Partito democratico – e sa che lo scontro sarà duro. Ma conta di superare questa prima fare, nonostante sia “una battaglia impari”, e “nonostante stiano cercando di ‘eliminarmi’ in tutti i modi”. Poi, una volta arrivato alle primarie, “sarà tutta un’altra storia, le carte potrebbero rimescolarsi”.

Perché, assicura, l’unico “vero” candidato autonomo è lui. “Il segretario Lupo parla di accordi per spartirsi poltrone? E’ vero – dice il parlamentare nazionale del Pd – , la candidatura di Raciti è stata progettata a tavolino barattandola con posti di governo, ma se lo dico io sono di certo più credibile di Lupo: non ho tentato nessun accordo, mentre magari qualcun altro lo ha fatto, ma non c’è riuscito”.  E continua: “A me hanno impedito persino di far tesserare i miei sostenitori, un chiaro tentativo di bloccarmi. Ma questo non mi ha fermato, sono rimasto l’unico con un minimo di autonomia”. Gli altri? “Stanno solo decidendo come spartirsi meglio tutto quello che c’è da spartirsi. Non posso nemmeno commentare dicendo che hanno messo insieme il diavolo e l’acqua santa, perché avrei difficoltà ad individuare l’acqua santa”.

Un ‘solista’, quindi, nonostante lo stesso Lauricella si sia dichiarato apertamente vicino a Cuperlo. “Ma Raciti l’hanno candidato i cuperliani, non certo Gianni Cuperlo, che del nome del segretario nazionale dei Gd non era nemmeno a conoscenza”.

Il vero ostacolo, però, potrebbero essere le regole. Quelle che il candidato segretario definisce un “delirium tremens”. “Non sono un signore delle tessere – afferma – e non me le sono mai contate, ed è certo che non posso avere gli stessi numeri di dirigenti come Cracolici, Crisafulli o Faraone. Ma alle primarie potrebbe essere tutta un’altra storia. Intanto – continua – per mettermi all’angolo fanno finta che non esisto”. Intanto, però, il deputato nazionale dei democratici ci mette la faccia: “Farò la mia battaglia – dice – e ci metto non solo le idee, ma anche la competenza”. E annuncia: se dovessi perdere? Niente ricorsi, non ho tempo da perdere con loro”.

 

 

 


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