15.00 Si è conclusa l’udienza del processo per reato elettorale al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e a suo fratello Angelo, deputato nazionale del Mpa, che si celebra davanti al Tribunale monocratico di Catania. Il procuratore aggiunto Carmelo Zuccaro ha annunciato che la prossima settimana saranno depositati i verbali del neo pentito Santo La Causa, boss della cosca Santapaola diventato collaboratore di giustizia. Il presidente Michele Fichera ha fissato un calendario delle prossime udienze: il 22 giugno prossimo con l’audizione del geologo Giovanni Barbagallo; il 28 giugno con il controesame del maggiore dei carabinieri del Ros Lucio Arcidiacono; e il 12 luglio per proseguire la discussione.
14.00 Il fratello del killer pentito Gaetano D’Aquino, “è consigliere di quartiere dell’Mpa”. Si chiama Francesco e il collaboratore di giustizia ha omesso questa informazione. Lo rivela il maggiore del Ros Luigi Arcidiacono che ha individuato anche la lista con cui è stato eletto: “Autonomia Sud”.
13.00 La piscina della campagna di Ramacca di Raffaele Lombardo, sarebbe stata costruita, secondo la ricostruzione del maggiore Luigi Arcidiacono del Ros, direttamente da “Giuseppe Rindone, detto Pino, vice rappresentante della famiglia catanese di Cosa Nostra, braccio destro del capomafia Francesco La Rocca”. A fornire il calcestruzzo per realizzare opere in muratura nella tenuta del governatore siciliano sarebbe stato “il sorvegliato speciale Ciccio Vampa”. Ma non solo, il maggiore del Ros ha acquisito una fattura pagata al mafioso Vincenzo Basilotta che ha eseguito lavori presso la tenuta di Raffaele Lombardo, una vicenda che era stata svelata dal mensile “S” che ha intervistato Basilotta. Il genero del mafioso Basilotta è dirigente dell’Mpa di Castel di Judica. Secondo il maggiore Arcidiacono “la fattura non include il trasporto di 200 camion provenienti dal Pigno, ovvero il centro commerciale sotto estorsione i cui proventi sarebbero stati destinati, secondo il boss Vincenzo Aiello, al finanziamento della campagna elettorale dell’Mpa”.
11.00 Alla luce delle dichiarazioni del pentito Gaetano D’Aquino sui presunti rapporti tra assunzioni di pregiudicati nelle società operanti nel settore dei rifiuti e indicazioni elettorali. “Sono stati identificati – svela il maggiore del Ros Luigi Arcidiacono – Alessandro Porto, consigliere comunale Mpa eletto nel 2008” in precedenza consigliere d’amministrazione dell’Ato rifiuti catanese, e “Giovanni Pistorio senatore dell’Mpa”. La procura non ha dato mandato invece, per identificare Pippo Limoli che, secondo D’Aquino, sarebbe stato sostenuto dal boss Angelo Santapaola.
L’autista di fiducia di Raffaele Lombardo “era un ex rapinatore, pregiudicato” e avrebbe fatto da tramite con alcuni mafiosi per la raccolta di voti nel 2008, quando Raffaele Lombardo era candidato presidente della Regione. Inizia con i riscontri alle dichiarazioni del pentito Eugenio Sturiale, l’audizione del maggiore del Ros Lucio Arcidiacono, l’investigatore che ha portato alla luce l’intreccio tra mafia e politica alla base della maxi-operazione Iblis.
Raffaele Lombardo è presente in prima fila accanto ai suoi legali quando il maggiore Luigi Arcidiacono svela i contenuti di un’informativa depositata che contiene i riscontri alle dichiarazioni del pentito Eugenio Sturiale. Si tratta del noto incontro che sarebbe avvenuto il giorno della promozione del Catania Calcio in Serie A, tra l’autista di Lombardo e alcuni pregiudicati. “Lo stato dei luoghi -dice Arcidiacono- corrisponde alle dichiarazioni del pentito, il bar all’angolo si trova a pochi metri dall segreteria di Raffaele Lombardo”.
Secondo Eugenio Sturiale, l’autista di Lombardo si sarebbe fatto portatore di un messaggio rivolto ad alcuni ‘picciotti’: “Raffaele – avrebbe detto il pentito- non si dimenticherà di quello che avete fatto per lui”. Arcidiacono riferisce che l’autista di Lombardo esiste realmente, “è un pregiudicato per rapina”, come diceva Sturiale, ma soprattutto “era autista di Lombardo”. La prova è contenuta nel video di Livesicilia, che il maggiore Arcidiacono ha inserito in un’informativa depositata agli atti del processo ai fratelli Lombardo. “Nino Zappalà – dice Arcidiacono – è stato intervistato ed ha ammesso di essere autista di Raffaele Lombardo”.