"Sicilia criminalizzata, autonomia sotto attacco | Ma stiamo cambiando la politica" - Live Sicilia

“Sicilia criminalizzata, autonomia sotto attacco | Ma stiamo cambiando la politica”

DI CHIARA BILLITTERI Un hotel di Cinisi. Parlamentari. Totò Cardinale. E il presidente Crocetta che dice la sua. Pillole video (di Daniele Valenti)

PALERMO– A guidarli c’è ancora l’ex ministro Totò Cardinale: non sono più i Democratici e riformisti, ma adesso, i parlamentari riuniti nel movimento ribattezzato “Patto dei democratici per le riforme” guardano a Matteo Renzi. E infatti, oggi, in occasione dell’assemblea costituente della forza politica, c’era anche una folta rappresentanza del Partito democratico. In testa, il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. Che, pur velatamente, bacchetta i colleghi siciliani e li richiama all’unità. In un hotel a Cinisi, il vice di Matteo Renzi ha fatto appello alle forze che sostengono il governo affinché lascino da parte le polemiche e avviino un nuovo percorso nel segno della pace. “Basta con la politica che parla troppo e fa poco – ha detto Guerini -, questo governo lo abbiamo eletto e insieme dobbiamo condurlo avanti fino alla fine”. Soddisfatto Cardinale, che guarda con fiducia e ambizione al futuro: “Questa giornata è una pietra miliare per l’organizzazione di un’area che porti avanti il riformismo che è nel dna di alcuni conservatori. Questo è un progetto serio, e lo dimostra anche la legittimazione di Lorenzo Guerini. Il gruppo cresce, cresce l’area e il consenso”.

Aperto al dialogo anche il segretario regionale dei democratici Fausto Raciti, presente anche lui alla convention. “Voi del Pdr – ha detto il segretario – sarete interlocutori del Pd e non assorbiti nel partito. Discuteremo a viso aperto e spero che insieme agli altri saremo in grado di scrivere una pagina nuova all’esperienza di governo, che non possiamo considerare come un incidente di percorso”. Presente anche Lino Leanza di Articolo 4 che ha chiarito: “I gruppi di maggioranza all’Ars restano separati ma percorreranno strade parallele. Fermo restando il sostegno al governo di Rosario Crocetta”.

L’intervento del presidente Crocetta
“La Sicilia non ha mai avuto un attacco all’autonomia come in questa fase della storia. Quando finalmente cerchiamo di aggiustare un po’ le cose e stiamo cercando seriamente di cambiare il corso della cattiva politica. Questa criminalizzazione della Sicilia non può andare bene”. Così il presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’assemblea costituente del Patto dei democratici per le riforme, organizzata dall’ex ministro Totò Cardinale e dai parlamentari del gruppo all’Ars in un hotel di Cinisi.

“Bisogna rilanciare il concetto di un’autonomia democratica, antiparassitaria e legalitaria – continua Crocetta – . Nessuno può scaricare sui siciliani le contraddizioni che vengono dal passato. Non si tratta di fare i processi. Con la finanziaria ci stiamo equiparando ai livelli indicati dalla Corte dei Conti, con l’avvio del prepensionamento e della riduzione della pianta organica risparmieremo 40 milioni in tre anni. Per questo occorre una grande intesa democratica che parta proprio dall’autonomia. Il blocco di sinistra non è mai stato vincente, dobbiamo organizzare le forze democratiche, riformiste e autonomiste moderate. Con loro dobbiamo fare una nuova alleanza per cercare di evitare che gli errori del passato ci travolgano”. Il governatore, poi, sulla finanziaria: “Questa manovra innova, garantisce la solidarietà e riduce gli sprechi. Non ci saranno più pensioni d’oro. Riduciamo i dirigenti e permette un lavoro di riorganizzazione delle partecipate. In una settimana concluderemo, il lavoro in commissione è stato molto attento. Le polemiche sulla Tabella H? È stata smantellata – continua il presidente della Regione – . Restano solo i contributi agli enti sociali e quelli, come Coppem e fondazione Whitaker, che hanno un’attività strutturata negli anni”. Poi ha concluso: “Abbiamo bisogno di governi stabili, non che cambino ogni tre mesi. Ci sono gruppi che pensano di poter esercitare forza, ma fosse per me proporrei una legge per cui la composizione della giunta si indica nel programma di governo e si lascia per com’è per due anni”.


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