Aldo ucciso con un calcio | L'assassino ha le ore contate - Live Sicilia

Aldo ucciso con un calcio | L’assassino ha le ore contate

Aldo Naro, il giovane medico morto in discoteca

I carabinieri hanno sentito diversi giovani. Tra questi potrebbe esserci l'aggressore. L'esame autoptico ha permesso di accertare che il decesso del giovane originario di San Cataldo è avvenuto dopo una emorragia cerebrale. A provocarla un violentissimo colpo alla nuca. Martedì i funerali, intanto su internet più di seimila persone chiedono "Giustizia per Aldo Naro".

Ucciso in discoteca
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PALERMO – L’assassino di Aldo Naro, il giovane ucciso con un calcio alla nuca, potrebbe avere le ore contate. L’aggressore potrebbe far parte del gruppo di giovani sentito in queste ore nelle caserme dei carabinieri di San Filippo Neri e al comando provinciale. Al momento non ci sono indagati, ma i carabinieri sono certi di riuscire a dare un nome e un cognome all’aggressore che insieme ad altri giovani ha innescato la rissa nella discoteca Goa, a Palermo.

Ore di angoscia per conoscere la verità, quelle della famiglia di Aldo Naro, il ragazzo di 25 anni morto in discoteca venerdì sera. I tasselli di un puzzle fatto di lacrime e dolore si vanno man mano ricomponendo e arriva nel frattempo l’esito dell’autopsia effettuata in mattinata all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo.

L’esame è stato eseguito dal professore Paolo Procaccianti ed ha permesso di accertare che il decesso del giovane originario di San Cataldo è avvenuto dopo una emorragia cerebrale. A provocarla, quel calcio violentissimo sferrato dall’aggressore. Sul cadavere del ragazzo non ci sarebbero altre ferite, quel colpo si è quindi rivelato fatale, al punto da rendere inutili i soccorsi del 118 e il tentativo di rianimazione da parte dei medici di Villa Sofia, dove Aldo è arrivato senza vita. L’epilogo di una serata di violenza che ha fatto piombare nella disperazione il padre del neo medico, Rosario Naro, colonnello dei carabinieri, la madre Anna Maria Ferrara, un’insegnante in pensione e la sorella minore, che ieri con un lungo sfogo su Facebook ha manifestato tutta la sua rabbia per quello che è successo al fratello, che a luglio si era laureato in Medicina e Chirurgia e sognava di diventare un cardiologo.

Quella serata in cui era mascherato da “Joker” per festeggiare il Carnevale, ha spento tutti i suoi sogni. La verità è racchiusa nelle immagini delle 26 telecamere collocate in diverse zone della discoteca, in queste ore analizzate attentamente dai carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale e della stazione San Filippo Neri. Ma anche nei racconti di chi ha trascorso col 25enne le sue ultime ore di vita, giovani universitari che all’insegna del divertimento stavano ballando e scherzando in uno dei privèe del notissimo locale che si trova nella zona dello Zen.

In base a quello che uno dei titolari ha precisato, tutti i partecipanti all’evento sarebbero stati selezionati e i loro nomi si troverebbero nelle liste negli organizzatori, sequestrate dai carabinieri. Un cerchio che si stringe sempre di più, quello attorno all’aggressore, che avrebbe inveito contro la vittima in seguito ad una banale lite per un cappello carnevalesco. Una parola avrebbe tirato l’altra, poi sarebbe nata una colluttazione. Fino a quel calcio alla nuca, che non ha lasciato ad Aldo alcuna possibilità.

Dopo l’esame autoptico la salma del ragazzo è stata consegnata ai familiari per la celebrazione del funerale, che si terrà martedì pomeriggio, alle 16, nella chiesa di Sant’Alberto Magno, a San Cataldo, dove la famiglia Naro abita. Tutto il paese si stringerà intorno ai genitori di Aldo che chiedono verità, così come le centinaia di persone che conoscevano il giovane e che, anche tramite internet, vogliono far sentire la propria voce. Più di seimila, in queste ore, le iscrizioni ad un gruppo nato su Facebook in nome del medico nisseno, si chiama “Giustizia per Aldo Naro”: “Non si può morire così a 25 anni – scrivono gli amici del ragazzo – pretendiamo verità”.


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