Lavoratori della Giustizia in presidio |“Siamo molto delusi dal Ministro” - Live Sicilia

Lavoratori della Giustizia in presidio |“Siamo molto delusi dal Ministro”

I sindacati confederali rivendicano la valorizzazione del personale nella riforma ministeriale.

LA PROTESTA
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CATANIA – I lavoratori della Giustizia in presidio rivendicano la valorizzazione del personale nella riforma ministeriale. I sindacati confederali si sono dati appuntamento davanti ai Tribunali di tutta Italia per chiedere al Ministro Orlando di mettere in atto il dodicesimo punto del suo programma di riforme: la valorizzazione del personale. Il sit-in catanese è stato organizzato dai segretari generali, Gaetano Agliozzo (Fp Cgil), Armando Coco (Cisl Fp) e Armando Algozzino (Uil Pa). Del resto la situazione del tribunale etneo è finita più volte sotto la lente d’ingrandimento dei sindacati: il numero esiguo di dipendenti della Procura, una cinquantina in tutto, la carenza di organico stimata intorno al 27% relativa al Tribunale di Caltagirone e l’età media che si aggira intorno ai cinquantacinque anni. Per le tre sigle sindacali non si può mettere mano al settore senza investire risorse come farebbero i provvedimenti di riforma approvati e in via di approvazione messi in campo dall’esecutivo nazionale. “Siamo assolutamente delusi per quello che è stato annunciato dal Ministro”, spiega Alfio Mirenna, direttore amministrativo all’interno di una sezione civile del Tribunale etneo.

“All’inizio del suo mandato ha annunciato che avrebbe sentito i sindacati e i lavoratori per riqualificare il personale, ma questo non è avvenuto”. “Il personale della cancelleria è il cuore pulsante dell’ufficio, siamo delusi perché da molti anni viviamo una situazione di assoluta carenza di personale, in Italia mancano 20.000 unità e chi va in pensione non viene rimpiazzato, noi attendevamo un segnale che invece non è arrivato”, argomenta Mirenna. Dello stesso tenore è il commento dei tre segretari generali. “Delle riforme annunciate nel 2014 per lo snellimento della macchina della giustizia abbiamo visto soltanto parole”, dicono i sindacalisti. “Il punto della riforma che ci stava più a cuore, cioè la valorizzazione del personale, è stato a oggi disatteso”, spiegano. Lo stesso vale per la “riqualificazione prevista dall’articolo 21 quater della legge n. 132/15”. I sindacalisti chiedono un tavolo tecnico di confronto che dovrebbe arrivare tra qualche giorno. Il malumore dei sindacati è palpabile e non circoscritto al comparto giustizia. Al centro del malessere c’è l’operato dell’esecutivo in rapporto al confronto con i sindacati. “Un governo che abbia comunicato meno di questo con le parti sociali credo non ci sia mai stato”, accusano rivendicando un ruolo di rappresentanza del mondo del lavoro. “Se abbiamo ancora tanti iscritti è perché ci riconoscono il ruolo di tutela non per motivi politici”, rispondono. Ma c’è di più. “Vogliamo accendere i riflettori sullo stato della macchina della giustizia in Italia, i lavoratori sono oberati di un carico di lavoro non indifferente e la soppressione dei tribunali per i minorenni porta un’ulteriore mole di lavoro a quelli ordinari: o si interviene o rimarremo imbrigliati in una fase di impasse”.

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