Lazaar: "Vi racconto le mie origini |Un pizzico di Marocco a Palermo" - Live Sicilia

Lazaar: “Vi racconto le mie origini |Un pizzico di Marocco a Palermo”

Il terzino sinistro marocchino si confessa al sito ufficiale del Palermo. Dai primi calci tirati a un pallone fino all'esplosione tra le fila dei rosanero, passando per il suo ambientamento in Sicilia, terra che gli ricorda quella in cui è cresciuto.

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PALERMO – Lasciare la propria nazione per un futuro migliore e ritrovarsi in un luogo che ricorda la propria casa. Achraf Lazaar, oltre ad aver realizzato il suo sogno di diventare un calciatore, ha avuto anche la fortuna di trovare in Palermo una città simile alla sua Casablanca. Un luogo ricco di fascino e di cultura, dove l’influenza araba è indubbiamente più presente rispetto al capoluogo siciliano, dove però non mancano gli elementi di raccordo con la sua patria: “A Casablanca sento sicuramente il profumo del mare, una cosa che mi ricorda casa mia e che sento anche qui – ha dichiarato il terzino al sito ufficiale del Palermo -. Il mio Marocco ha i colori della bandiera, rosso e verde, molto caldo. Io sono fiero di essere marocchino, sono di cultura araba, musulmano e tengo tanto al mio Paese”. Per quanto abbia lasciato il Marocco da bambino, Lazaar ricorda chiaramente la sua casa: “Era in un condominio, per la nostra cultura le case sono simili a quelle che ci sono qui, le riempiamo di quadri marocchini”.

E anche quando era solo un ragazzino tra le strade di Casablanca, Lazaar ha sempre avuto le idee chiare sul suo futuro: “Io sin da bambino volevo fare il calciatore, mio padre voleva che facessi il corridore nei duecento metri, ma ho rifiutato. In Marocco il calcio è molto importante, io sono sempre stato un bambino timido e non ho mai fatto tanti capricci, però mi piaceva il calcio”. Una scelta personale, che però non ha assolutamente creato conflitti con la famiglia: “Con i miei genitori ho un rapporto molto bello, sono come degli amici, sono sempre con me e sono contento di averli accanto. Mi hanno dato tanto e spero di dare tanto a loro. Se sono qui è soprattutto grazie a loro, per tutti i sacrifici che hanno fatto per me. Devo tanto a loro, anche se devo ringraziare tante persone che hanno creduto in me e nel mio futuro”. È grazie al coraggio e alla volontà della sua famiglia se oggi Lazaar può fare il calciatore in Italia: “I miei avevano una piccola azienda in Marocco e sono venuti in Italia per darmi la possibilità di avere un futuro importante. Dopo due anni ci siamo incontrati tutti e la mia carriera calcistica andava sempre migliorando. Io sono arrivato in Italia in estate, sono andato in oratorio e ho imparato qualche parola, poi la scuola mi ha aiutato ad integrarmi con gli altri ragazzi”.

Dalla fredda Varese, Lazaar si è ritrovato a Palermo. Un ambiente diverso, una squadra diversa, ma soprattutto una cultura molto più vicina alle sue origini: “Palermo è davvero bella, nel tempo libero vado a Mondello, esco un po’ per il centro. Senz’altro mi piace il clima, c’è sempre il sole e c’è il mare vicino, ne approfitto per andarci. La cucina è simile a quella del mio paese. Io preferisco stare a casa, passo il tempo col cane e con i miei genitori, magari per una passeggiata a Mondello”. Un ragazzo semplice dai sani valori, al contrario di quel che propone lo stereotipato cliché sui calciatori: “I valori più importanti per me sono sicuramente il rispetto, poi famiglia e amici. La falsità è la cosa che non posso sopportare. Preferisco una brutta verità piuttosto che una bugia. La ragazza giusta? E’ una cosa importante, si deciderà anche con la famiglia. La donna giusta arriverà, senza fretta”.

Un ragazzo molto religioso, inoltre, come ha dato modo di mostrare in questo anno passato a Palermo. L’Islam è uno dei cardini della cultura di Lazaar, che riesce a conciliare la sua fede religiosa con la vita da sportivo: “Io sono molto credente, ho molto rispetto per le altre religioni, come si dice nell’Islam. Bisogna avere rispetto per tutti, essere generosi, essere brave persone”. Quanto di più lontano da ciò che viene proposto da chi, attraverso estremismo e terrorismo, vuole imporre una visione del tutto distorta della religione islamica: “Tutti noi sappiamo che l’Islam è una religione pulita e rispettosa. Bisogna essere generosi, aiutare il prossimo e non fare mai del male. Quel che succede nel mondo va contro la nostra religione, anche se loro dicono di essere islamici”. Valori sani e forti, quelli del giovane esterno del Palermo, che nella vita fuori dal rettangolo di gioco si pone un obiettivo piuttosto importante: “Crearmi una famiglia, con una persona giusta. Poi stare serenamente con la mia famiglia e girare il mondo, con mamma, papà e una donna importante che possa stare con me nei momenti importanti. Sto quasi prendendo il passaporto italiano, voglio girare il mondo”. Ma la casa, Lazaar, sembra averla già trovata: “Penso proprio che Palermo sia il posto giusto per realizzare tutto ciò”.


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