Rivoluzione Palermo in Friuli |Tutti i cambi tra staff e formazione - Live Sicilia

Rivoluzione Palermo in Friuli |Tutti i cambi tra staff e formazione

I rosanero, al rientro dal ritiro di Gradisca d'Isonzo, tornano con un nuovo elemento nello staff tecnico e la richiesta esplicita del presidente Zamparini di far giocare i nuovi arrivati.

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PALERMO – Una nuova figura entra a far parte dello staff tecnico di Beppe Iachini: Fabio Viviani è il nuovo assistente tecnico di Iachini, un elemento in più per risolvere le lacune mostrate finora dai rosa in questo primo scorcio di stagione. Fermo restando che sarà sempre Iachini ad avere in mano il “potere decisionale”, può essere utile approfondire l’evoluzione tattica di chi, a partire da questa settimana, ha preso in mano il “playbook” del Palermo. Una scelta fatta in concomitanza col ritiro in Friuli, che riconsegnerà per forza di cose una squadra più equilibrata sul campo, dopo i problemi venuti a galla con Lazio ed Empoli.

Fabio Viviani e Giuseppe Iachini incrociano le loro carriere di allenatori undici anni fa, a Vicenza, in serie B. L’attuale allenatore del Palermo è chiamato alla guida dei biancorossi (che guida, per buona parte di stagione, nel treno delle inseguitrici delle prime quattro), mentre Viviani già da tempo è allenatore della Primavera. Viviani inizia a fare i primi passi da allenatore dei “grandi” con Edy Reja a Napoli, di cui è il vice. Difesa a tre come dogma, poi centrocampo a cinque o a quattro, a seconda delle esigenze, con Calaiò, Sosa e Pià a formare un tridente fuori categoria per la C1 di allora. Difesa a tre progressivamente accantonata nelle sue successive esperienze, tra cui anche un’annata poco fortunata al Portogruaro nella storica stagione in serie B, salvo poi ritrovarla nel suo ritorno da vice, stavolta di Guidolin. Con l’ex allenatore del Palermo, l’Udinese gioca in maniera stabile col 3-5-2, modulo che ha fatto le fortune dei bianconeri col tecnico di Castelfranco Veneto, ed è proprio da qui che Viviani riparte, a Palermo. Difesa a tre e centrocampo a cinque, come Zamparini vorrebbe rivedere la sua squadra.

Proprio il ritorno ad una mediana più folta potrebbe essere la soluzione trovata in Friuli, nella speranza di mettere definitivamente una pezza ai buchi difensivi. Maggiore equilibrio era la parola d’ordine al momento della partenza, ed è questo l’unico risultato atteso dalla squadra di Iachini. Meno frivolezze, più quantità, per tornare ad essere quel Palermo che ha schiacciato tutta la serie B. Ma non è solo una questione di atteggiamento o di moduli. Il Palermo rientrato da Gradisca d’Isonzo potrebbe cambiare anche in alcune facce. Sicuramente verrà lanciato Gonzalez, ma non sarà il solo: in difesa potrebbe rivedersi Bamba, sugli esterni Emerson potrebbe vedere aumentare il proprio minutaggio, mentre Quaison incrocia le dita per approfittare del posto in più in mediana.

In attesa di vedere quali saranno i frutti, il Palermo ha preso provvedimenti per sistemare la situazione sul campo. Oltre a questa, però, sta venendosi a creare una nuova questione a livello dirigenziale: Zamparini ha contattato nuovamente Nicola Salerno, già cercato in estate per il ruolo di direttore sportivo, ottenendo nuovamente una risposta negativa. In questi giorni la girandola di nomi è proseguita e l’ipotesi di un inserimento di una nuova figura dirigenziale nei quadri del Palermo è tutt’altro che remota.


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