CATANIA – “Questi sono i primi passi. Non li abbiamo fatti tutti e cento. Abbiamo cominciato adesso a farli e devo dire che la risposta che abbiamo ricevuto é di gran passione e di grande fiducia, persino inaspettata. Forse i siciliani, se ti rivolgi a loro chiedendo uno scatto di virilità, di qualità, di libertà, sanno rispondere. Se li sfidi sull’orgoglio, se chiedi loro di sentirsi liberi di fidarsi di un progetto che parla a tutti, ti sanno rispondere bene”. Lo ha detto il candidato alla presidenza della Regione Siciliana Claudio Fava incontrando i giornalisti a Catania insieme all’attore Leo Gullotta in occasione di un comizio nel mercato storico della pescheria organizzato a chiusura della campagna elettorale della lista Cento Passi per la Sicilia. ”Il futuro di quest’Isola – ha aggiunto Fava – lo vedo diverso dal presente che ci consegnano, che e’ un presente rassegnato, di assistenzialismo, di precarietà che è diventata una condizione permanente delle vita, di una regione ridotta ad un bancomat, di piccole spese una dietro l’altra, dell’inseguimento del consenso ad ogni costo”. ”È un futuro – ha continuato Fava – in cui questa terra riesca a darsi un’idea di sé, una sua visione, un progetto materiale ed immateriale e che tutte le risorse, le intelligenze, le funzioni della politica concorrano al raggiungimento di quel progetto”.
“Ho sempre sostenuto Claudio Fava. È un pensiero preciso quello di Fava, la sua storia,che è anche la mia. È uno scegliere nella vita, soprattutto di questi tempi in cui tutto mi sembra confuso terribile. Non ci sono programmi, non si parla di mafia”. Lo ha detto l’attore Leo Gullotta parlando con i giornalisti a Catania in occasione di un comizio nel mercato storico della pescheria del candidato alla presidenza della Regione Claudio Fava organizzato a chiusura della campagna elettorale della lista Cento Passi per la Sicilia. ”Le proprie idee – ha aggiunto Gullotta – si difendono qualunque esse siano e io da sempre difendo questo tipo di programma che è verso chi lavora, gli operai, i giovani, l’ambiente, tutti argomenti di cui nessuno parla”. ”Per quest’Isola – ha concluso Gullotta – vorrei sperare in un futuro meraviglioso, bellissimo, ma non con gli slogan. Non sono biscotti, sono cose importanti. Bisogna capire, accostassi. Qua si capisce pochissimo, ma qua é una storia vecchia”.
(ANSA).