L'esercito dei nuovi poveri | al Centro di via Acquicella - Live Sicilia

L’esercito dei nuovi poveri | al Centro di via Acquicella

Nella foto la fila all'esterno del Centro d'Ascolto

A Catania cresce il numero dei poveri e dei ‘nuovi poveri’ costretti a rivolgersi alla Caritas. Al Centro Ascolto di via Acquicella molti sono catanesi. Il direttore Caritas, Don Piero Galvano: “Il nostro impegno verso i poveri continua giorno dopo giorno”.

CATANIA. La Caritas, mai come negli ultimi tempi, si trova a dover sopperire alle ‘lacune’ dei Servizi Sociali, divenendo sempre più spesso un ‘ammortizzatore sociale’ a cui un numero sempre maggiore di utenti ricorre per andare avanti. A Catania, il Centro D’Ascolto di via Acquicella 104, in conformità con gli altri centri dell’organismo pastorale della CEI, è un sistema di lotta contro le povertà, che quotidianamente si coordina attraverso un lavoro di rete con il coinvolgimento delle parrocchie e del territorio. Un luogo dove il povero, il malato o la mamma in difficoltà e in generale tutti i soggetti indigenti vengono accolti, ascoltati ed aiutati. Un servizio divenuto sempre più fondamentale in cui s’intersecano le relazioni dirette tra persone e Caritas, appunto.

A coordinare le azioni di aiuto al centro di via Acquicella è il vicedirettore, diacono Don Gino Licitra. Nel giorno in cui andiamo da loro troviamo un lunga coda di persone, più di un centinaio, in attesa di essere ricevuti. “Innanzitutto – ci spiega Don Gino – cerchiamo di gestire le emergenze. Per esempio, oggi grazie alla donazione da parte di una catena di supermercati abbiamo dei buoni spesa da distribuire. Se tutte queste persone non fossero venute qui, oggi non avrebbero avuto di che mangiare”. Ma le richieste avanzate al Centro d’Ascolto non riguardano solo i beni alimentari, ma si riferiscono anche ai problemi abitativi, occupazionali e in generale economici. Molte persone infatti, per mancanza di reddito hanno magari subito uno sfratto o non riescono più a pagare l’affitto e bollette, per questo necessitano di un sussidio economico. “Tramite la Caritas italiana – afferma Don Gino – abbiamo una somma donata attraverso l’Otto per Mille”.

Il centro Caritas all'interno

Nel 2013 l’Otto per Mille ha stanziato circa 1.027.471,38 euro a favore della Diocesi catanese per l’attuazione di interventi caritativi. “ Naturalmente – chiarisce il vicedirettore Caritas – prima di fornire soluzioni economiche, ci preoccupiamo di conoscere e verificare la storia della famiglia, chiedendo anche i documenti. Per fare tutto questo spesso ci avvaliamo dell’aiuto delle municipalità e delle relative parrocchie. Noi infatti non ci sostituiamo alle comunità parrocchiali o ai servizi sociali del comune, ma lavoriamo in totale sinergia. Una volta poi certi – dice – dei problemi della persona che ci troviamo davanti offriamo l’aiuto. Lo facciamo anche al fine di scoraggiare quelli che magari vogliono prenderci in giro. Ma attenzione – precisa Don Gino – la Caritas non dà mai soldi. Se qualcuno porta un bolletta, noi comunichiamo alla banca della Caritas i dati necessari e poi questa effettua il pagamento. Dunque né io né i soggetti aiutati toccano un euro”. Ogni mese la Caritas, come è facilmente immaginabile, non riesce a far fronte alla sempre più crescente richiesta d’aiuto economico da parte dei disagiati.

Nello stesso giorno al Centro di Via Acquicella viene distribuito materiale didattico per bambini e ragazzi. “ Ho preso – ci racconta la signora Tiziana, mamma di due ragazzi ancora adolescenti – dei quaderni e qualche libro per i miei figli. Mio marito due anni fa ha perso il lavoro a causa di un infortunio e da allora non può più lavorare e siamo in difficoltà. Da circa sei mesi vengo qui alla Caritas per chiedere aiuto, ho portato anche qualche bolletta della luce. Don Gino e gli altri fanno davvero – conclude la signora Tiziana – tutto il possibile per aiutarci”.

Ma la crisi economico-finanziaria unitamente alla mancanza di lavoro ha causato una nuova e differente composizione delle fasce indigenti rispetto al passato. Cresce infatti la quota d’italiani appartenenti al ceto medio che, a causa della perdita del lavoro, si trovano improvvisamente in condizioni di povertà tali da dover ricorrere all’aiuto della Caritas. Dai dati ‘grezzi’ fornitici dal Centro d’Ascolto di via Acquicella, inoltre, emerge come siano sempre di più le donne, in particolare le mogli a recarsi alla Caritas per chiedere aiuto. “ I mariti – spiega ancora Don Gino- non vengono molto spesso, delegano le mogli”. Ma balza agli occhi un nuovo e triste dato: ad affacciarsi alla fascia dei cosiddetti “nuovi poveri” c’è adesso anche la schiera dei padri separati. “ Cresce – prosegue Don Gino – anche quella fetta di utenti, purtroppo. Passando gli alimenti ai figli magari molti di loro non riescono più a starci dentro con tutte le spese o a pagarsi l’affitto. Naturalmente cerchiamo di venire incontro come meglio possiamo anche a questa nuova tipologia di indigenti”.

Il Centro d’Ascolto di via Acquicella, è maggiormente frequentato da italiani, mentre in quello dell’Help center di piazza Papa Giovanni XXIII, coordinato dall’assistente sociale Valentina Calì, si registra un maggiore afflusso d’immigrati, stranieri ed in generale di tutti i soggetti a forte rischio di esclusione sociale. Ultimamente, inoltre, il numero degli immigrati accolti all’Help Center è significativamente aumentato a causa dell’emergenza sbarchi. “Alla mensa dell’Help Center – spiega invece Don Piero Galvano, direttore Caritas di Catania- serviamo fino a 400-450 pasti al giorno, in uno spazio che può contenere solo 50 persone per volta. Ma con la buona volontà dei volontari riusciamo a garantire un pasto caldo a tutti, immigrati  e italiani compresi. L’Help Center – aggiunge il direttore Caritas – è più di una mensa, è il punto di riferimento per chi ha bisogno di un supporto psicologico, di essere assistito nella ricerca di lavoro, o di chi necessita di assistenza legale gratuita. A breve realizzeremo anche una rete di accoglienza sanitaria, composta da medici, allo scopo di assistere presso adeguate strutture chi è impossibilitato ad accedere alle cure di base”. Di recente all’Help Center sono stati, inoltre, inaugurati i nuovi spazi, la cucina professionale e tre gruppi d’appartamento (di cui uno da un bene confiscato alla mafia) per ragazze madri senza tetto, per un totale di 40 posti letto. “Nel prossimo futuro – precisa Don Piero – cercheremo altri immobili da destinare anche agli uomini. Il nostro impegno verso i poveri continua giorno dopo giorno”. Al centro d’Ascolto di via Acquicella è inoltre attivo lo sportello Micro credito coordinato da Salvo Pappalardo e Pippo Ternullo.


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