ROMA – Ernesto d’Avola, autista del sottosegretario Gianfranco Micciché, è coinvolto in un’ inchiesta della procura di Palermo su un giro di festini e cocaina. Lo scrive ‘L’Espresso’ in un articolo pubblicato sul numero che uscirà domani. “Con registrazioni e pedinamenti – si legge sul settimanale – gli investigatori hanno ricostruito la rete di spacciatori e consumatori che di fatto finanziano il traffico, e scoperto che uno dei destinatari della droga è Ernesto D’Avola, autista di Micciché, all’epoca sottosegretario alla presidenza del Consiglio e tra i più fidati consiglieri di Silvio Berlusconi. I poliziotti – prosegue l’articolo – si convincono che D’Avola tenga i rapporti con il pusher tramite un intermediario. E quando sono certi che all’autista è stata passata una consegna, lo bloccano. Nella vettura infatti c’é una busta piena di cocaina, con sopra la scritta ‘On. Gianfranco Micciche”. Viene tutto sequestrato e gli agenti, in due relazioni al questore e alla procura, raccontano: ‘Il D’Avola consegnava spontaneamente il plico, dicendo che il tutto era di pertinenza dell’on. Micciché. All’interno risultavano custoditi grammi 5 di sostanza stupefacente, che a seguito di accertamento risultava essere cocaina”. Pochi giorni dopo, tuttavia, informa ‘L’Espresso’, “D’Avola fa retromarcia e dichiara che la droga era per suo uso personale. L’inchiesta a questo punto prende una direzione diversa, quella dei coca-party, ai quali avrebbero partecipato professionisti e imprenditori molto noti in città: in qualche caso sarebbero state presenti anche figure femminili dello show business e parlamentari. Ma nulla che riguardi Micciché, che dopo le dichiarazioni auto-accusatorie del suo chaffeur non è mai stato sentito dagli investigatori”. (ANSA).
Il settimanale dà notizia di un'inchiesta della procura di Palermo su un giro di cocaina in cui sarebbe coinvolto l'autista del sottosegretario
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