L'ex candidato M5s e il logo X Mas: "Non era fascista" - Live Sicilia

L’ex candidato M5s e il logo X Mas: “Non era fascista”

Giovanni Grasso ha pubblicato sul suo profilo Facebook lo stemma della formazione militare cara ai nostalgici del Ventennio.

CATANIA – “La X Mas? Non era proprio una cosa fascista“. Giovanni Grasso ci prova, ma molla il colpo subito: “Ho sbagliato, chiedo scusa”. L’ex candidato sindaco del Movimento 5 stelle, poi transitato tra le file di Fratelli d’Italia, ha pubblicato ieri su Facebook una story inequivocabile: c’era soltanto lo stemma della Decima Mas, la flottiglia d’assalto della Marina italiana diventata presto il fiore militare all’occhiello della Repubblica di Salò. Una storia fatta di lotta ai partigiani, di sostegno alle forze armate naziste del Terzo Reich, sotto il comando del golpista Junio Valerio Borghese.

Lo stemma della Decima per ventiquattr’ore ha fatto bella mostra di sé sul profilo di Grasso, per poi sparire alla scadenza giornaliera. Ma chi doveva vederlo l’aveva già visto. “Ho solo voluto solidarizzare con Montesano – spiega il consigliere comunale FdI a LiveSicilia – Peraltro lo conosco, perché sono amico della sua ex compagna che è catanese”. Il noto attore Enrico Montesano è stato protagonista, negli ultimi giorni, della polemica nazionale della settimana: ha indossato una maglietta con la scritta “Memento Audere Semper” (Mas, appunto) durante le prove della trasmissione televisiva Ballando con le stelle, di cui era un partecipante. La Rai è intervenuta e Montesano, che negli ultimi anni è passato dalla lotta al 5G a un certo complottismo no-vax, è stato eliminato dallo show.

“Mi pare che siamo in un momento così critico per la nostra nazione – aggiunge Giovanni Grasso – E ci mettiamo a dare addosso a un artista per una maglietta, a Giorgia Meloni perché ha portato la figlia a Bali…”. Ma questo che c’entra con la Decima Mas, che fa pienamente parte della retorica fascista (e neofascista), e su questo non ci piove? “Ho trovato pretestuoso questo attacco a Montesano, fatto per associare come sempre la destra alla destra fascista”, prosegue Grasso. Per questo ha deciso di pubblicare quello stemma? “È sparito, è rimasto online solo per 24 ore. E comunque il profilo non lo gestisco io, lo gestisce una persona che mi dà una mano”.

Ci vuole poco perché il consigliere, però, torni sui suoi passi. “Ho esagerato, adesso me ne rendo conto, e chiedo scusa. Bisogna essere cauti su questi temi, mi sono fatto prendere dal bisogno di sostenere un grande artista e non ho riflettuto sul mio ruolo“. Lui, docente all’Istituto superiore di Studi Musicali Bellini di Catania, ha sempre sostenuto il mondo dell’arte e quello degli artisti, ribadisce. “L’intenzione, per quanto realizzata in modo sbagliato, era di spiegare che non si può ridurre un talento come quello di Enrico Montesano a questi scandali. Però capisco che non avrei dovuto pubblicare quello stemma, perché il significato poteva essere frainteso”.

“Io ho idee di destra – sottolinea Grasso – come aveva idee di destra Gianroberto Casaleggio, mi sono avvicinato al Movimento per questo. Ma la commistione tra la destra e il fascismo va assolutamente evitata, anche in vista della prossima campagna elettorale, in cui questi temi saranno strumentalizzati“. “Chiedo scusa”, aggiunge un’altra volta.

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