Librino, "quartiere ideale" |per usufruire del PON Metro - Live Sicilia

Librino, “quartiere ideale” |per usufruire del PON Metro

Si discuterà di mobilità, abitare e ambiente, cultura e tempo libero, servizi, lavoro e legalità. Saranno presenti gli assessori comunali invitati e cioè Luigi Bosco. Rosario D'Agata, Salvo Di Salvo,Orazio Licandro, Valentina Scialfa, Angelo Villari.

domani l'incontro
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CATANIA – Librino si candida a quartiere ideale per usufruire del PON Metro. Secondo la rete di associazioni e sindacati della “Piattaforma di Librino” si tratta di un’area pronta ad accogliere le “azioni integrate di sviluppo urbano sostenibile”; in parole povere, a beneficiare dei fondi pubblici per risolvere il problema collegamenti e trasporti, quello della casa o riqualificare gli spazi aperti, per ridurre consumi energetici e per attivare la cosiddetta “inclusione attiva” degli abitanti attraverso il loro diretto coinvolgimento nella realizzazione degli interventi di recupero.Inoltre, il quartiere sente forte il bisogno di luoghi dedicati ad attività culturali come il teatro, convinto che la cultura possa trasformarsi in un forte collante per i giovani di Librino. Al centro del lavoro della Piattaforma c’è di certo la mobilità, anche alla luce della futura presenza di istituti scolastici omnicomprensivi.

Una proposta concreta in tal senso e fortemente condivisa con gli abitanti del quartiere, sarà preparata nel corso di uno speciale evento civico che si terrà il 2 luglio nei locali della scuola Musco di via Da Verrazzano a Librino dal titolo: “Laborarorio Urbano. Co progettiamo Librino”. Il programma prevede, alle 15,30 uno speciale Open House, con libero spazio alle idee. Alle 16,30, dopo i saluti, saranno fornite le “Istruzioni per l’uso in plenaria”; alle 17 sarà la volta dei tavoli di lavoro tematici, mentre per le 18,30 è prevista la consegna del report finale e le conclusioni. I temi trattati? Mobilità, abitare e ambiente, cultura e tempo libero, servizi, lavoro e legalità. Saranno presenti gli assessori comunali invitati e cioè Luigi Bosco. Rosario D’Agata, Salvo Di Salvo,Orazio Licandro, Valentina Scialfa, Angelo Villari.

“L’invito a partecipare è esteso a tutte le realtà del quartiere e ai singoli cittadini, oltre naturalmente alle tantissime sigle che in questi anni hanno lavorato duro per ottenere un risultato: dire la propria, contare, e far pesare le decisioni condivise sulle istituzioni. In questo quartiere sta accadendo un piccolo miracolo, poco o nulla riscontrabile in altri rioni di una città metropolitana come Catania. La formulazione della proposta arriva dal basso e non certo con contenuti politicamente e tecnicamente irrilevanti, anzi. – spiegano gli organizzatori- I contributi della Piattaforma sono sempre di alta qualità e lo saranno anche in questo caso. La documentazione su Pon Metro dovrà essere presentata ufficialmente entro fine luglio e Librino deve esserci nella maniera e nella misura più vera. Quella adatta alla sua realtà”. Per Catania, come per le altre città metropolitane delle regioni meno sviluppate, il PON Metro mette a disposizione ben 90 milioni di euro. Il 30 per cento di questa somma potrebbe essere utilizzata per risolvere, forse una volta per tutte, i disagi di Catania e dei suoi quartieri. I settori a cui si rivolge il Pon Metro sono l’agenda digitale, l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, il disagio abitativo, la marginalità e l’inclusione sociale.

Sul piano fisico il quartiere di Librino conta un consistente patrimonio abitativo pubblico in forte degrado anche per condizioni socio-economiche che inducono alti tassi di morosità; carenza di attrezzature e servizi; spazi aperti in forte stato di abbandono; sul piano sociale: condizioni economiche precarie; significativa percentuale di famiglie con elevato numero di componenti e/o in stato di convivenza con genitori anziani o figli sposati economicamente non autosufficienti; elevato tasso di disoccupazione, consistente presenza di soggetti in stato di detenzione; elevato tasso di abusivismo. Ma a tutto questo si contrappongono molte risorse e legami di coesione sociale. La Periferia Sud infatti è anche una città in fermento, come dimostrano le storie diffuse di autorganizzazione sociale, l’alto livello di attività e progetti speciali proposti dai presidi scolastici locali, e, in generale, la significativa presenza di forme di associazionismo e volontariato.

 

 


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