PALERMO – Il 2014 per 174 dipendenti delle ditte dell’indotto Fiat di Termini Imerese, Lear e Clerprem, si apre con una certezza: il licenziamento. Entrambe le aziende, che avevano avviato le procedure di licenziamento collettivo, hanno spedito le lettere al personale annunciando che saranno esecutivi dal primo gennaio: sono 155 gli addetti della Lear, che per la Fiat produceva sedili, e 19 quelli della Clerprem, che si occupava di fornitura di gomma piuma e materiali per imbottire i sedili. Lo rende noto la Fiom, che annuncia mobilitazioni e protesta dal 2 gennaio.
“Le aziende hanno deciso di licenziare gli operai, accanendosi contro i propri dipendenti – dice il segretario provinciale di Palermo della Fiom, Roberto Mastrosimone – quando avrebbero potuto bloccare le procedure e accedere alla cassa integrazione in deroga per altri sei mesi, come hanno fatto altre 4 aziende dell’indotto, la stessa Fiat e la Magneti Marelli. Questo dimostra il fallimento della politica regionale e nazionale per il rilancio di Termini Imerese”. “E’ l’inizio della fine, siamo preoccupati, se la Fiat, su questa vertenza che si trascina da anni, resta la prima vera responsabile, la politica – conclude il sindacalista – non ha prodotto alcun risultato per il rilancio industriale del sito. Il tempo stringe abbiamo ancora 6 mesi di tempo, ma occorrono soluzioni immediate perché altrimenti il rischio è che vengano licenziati tutti”.