Lion Security, licenza restituita |Tar sospende il decreto del prefetto - Live Sicilia

Lion Security, licenza restituita |Tar sospende il decreto del prefetto

La revoca che colpito la società, per i giudici, non è fondata su "univoca lettura" dei fatti

 

PALERMO – Il Tar ha sospeso il decreto con cui il prefetto di Palermo Antonella De Miro aveva revocato la licenza alla società Lion Security srl, una tra le più grandi agenzie di controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo operanti in Sicilia. La licenza della Lion, era stata revocata il 18 settembre in seguito all’operazione Octopus, che ha portato all’arresto di undici persone nel mondo dei locali notturni.

Due sono le ragioni secondo cui, per i giudici, la revoca va sospesa. Anzitutto perché mette a “a rischio la sopravvivenza stessa dell’impresa”. E poi perché necessita “d’un più approfondito riesame da parte della competente Prefettura in ordine all’intera vicenda, anche – così si legge nell’ordinanza – sotto il profilo della proporzionalità della sanzione applicata”.

“Il Tar nella sua ordinanza – spiega Luigi Raimondi, avvocato che ha difeso la società nella causa – ha riconosciuto che le circostanze richiamate dalla Prefettura a sostegno della revoca non sono di univoca lettura. In particolare, i rapporti tra la Lion ed uno dei soggetti arrestati, persona di fiducia del titolare di un locale, erano collegati unicamente dal servizio svolto presso il locale poi cessato, per volontà della Lion, proprio in ragione della presenza di tale soggetto nello staff del locale”.

La Prefettura aveva contestato alla Lion anche delle frequentazioni controindicate. La difesa ha però dimostrato che i soggetti in questione erano il titolare di un locale ed un buttafuori (incensurato) incontrati in occasione di un servizio che era stato preventivamente comunicato via pec a Questura e Prefettura

La decisione del Prefetto era arrivata perché, il titolare dell’impresa e della licenza di pubblica sicurezza Francesco Bruno, sarebbe stato “persona capace di sottomettersi alle pressioni ed intimidazioni mafiose, – così spiegata la Prefettura in una nota – dal momento che subiva le pretese di soggetti esponenti della mafia di Porta Nuova che prepotentemente imponevano la loro presenza nell’attività di sicurezza, in palese contrasto con le funzioni di garanzia demandate alla società con il rilascio del titolo”. Per il Tar, come detto, però un’interpretazione così netta dei rapporti fra l’imprenditore e i suoi clienti non è inoppugnabile e così la revoca va rivista.

 


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