L'irresponsabile governo per due - Live Sicilia

L’irresponsabile governo per due

L'assessore parla di una situazione da lacrime e sangue. Il presidente manda un messaggio completamente diverso. C'è qualcosa che non torna...

Non è possibile, sarebbe da irresponsabili, ma all’irresponsabilità della nostra classe politica ci siamo purtroppo abituati, affrontare la drammatica situazione economica e finanziaria della Sicilia con il presidente della regione e l’assessore regionale al bilancio in forte contrasto tra di loro. Si, perché l’unica “novità” da registrare, nella settimana appena trascorsa, sono le due conferenze stampa tenute, appunto, una dall’assessore al bilancio Alessandro Baccei, lacrime e sangue, e l’altra dal governatore Rosario Crocetta, di contenuti e toni assai diversi, che hanno creato confusione e un evidente conflitto istituzionale che pare aggravarsi di ora in ora.

Ha fatto bene Salvo Toscano, con il suo puntuale articolo su Livesicilia “Un governo per due”, a richiamare l’attenzione su quanto accaduto, in un momento così buio per i siciliani, tanto che vale la pena di ritornarci. Ma cos’è successo in sintesi? Baccei, ritenuto l’inviato di Palazzo Chigi, non il primo che passa, nel suo incontro con i giornalisti ha parlato chiaramente di impossibilità di chiudere il bilancio, di garantire alla Sicilia un futuro anche a brevissimo termine. Se non esistesse l’istituto dell’esercizio provvisorio, ha affermato, saremmo in stato di fallimento. Ha confessato di essersi spinto oltre ogni limite tecnico nel predisporre il documento contabile che dovrà andare all’approvazione dell’Ars, limite che da revisore dei conti non avrebbe superato, per assicurare la sopravvivenza e gli stipendi. Ha avuto pure un momento di commozione pensando ai tantissimi lavoratori e pensionati che aspettano da mesi i propri soldi. Inoltre, l’ha scandito, senza Roma non si va da nessuna parte e Roma sarà disponibile solo se saranno avviate quelle riforme ancora sulla carta.

Arriva Crocetta, 24 ore dopo, ed è tutta un’altra musica. Sembra quasi che non ci siano ragioni di reale preoccupazione, almeno quelle esternate da Baccei. Meno male che i dati sull’occupazione e sull’economia lo allarmano, ci mancherebbe. La colpa della situazione attuale? Colpa dei governi passati, peccato che dimentica di dire cosa in questi due anni del suo governo è stato fatto, per esempio, per impedire la tragica emergenza dei rifiuti in Sicilia da cui non si sa come uscirne. Trova il tempo per difendersi dagli attacchi di “certa stampa” e per bacchettare Baccei per avere dato un messaggio troppo pessimistico. O Baccei è stato solo sincero? L’andamento delle entrate nel 2014 e nel 2103? Non ha subito alcuna flessione, le consulenze non costano poi troppo, i forestali della Lombardia costano molto di più. Sulla Sanità, l’ennesimo annuncio di una rivoluzione cui si sta lavorando. Contesta i tagli statali, saremmo in pareggio dice lui, ma non illustra nel dettaglio i tagli che ancora devono essere fatti in casa e chi colpiranno, non ammette che spendiamo poco, in ritardo e male i fondi europei. Riesce pure ad attaccare Renzi, accusato di usare con la Sicilia due pesi e due misure, e di ostentare un orgoglioso: “Roma non ci può dare lezioni”, pretendendo i poteri commissariali sulla gestione dei rifiuti.

Non ci pare che siamo in condizioni di mostrare risentimenti o lasciarci andare a gesti di superbia autonomista in salsa sicula – magari qualche “peccatuccio” l’abbiamo commesso pure noi? – sarebbe come avere bisogno dell’unico medico disponibile e inveire contro di lui, alla fine il medico ci manderà a quel paese. L’esecutivo nazionale e il Parlamento, inoltre, non perdono occasione per ostentare una marcata diffidenza verso la classe politica siciliana da non volere più concedere, riteniamo a ragione, poteri commissariali, proroghe e deroghe finora utilizzati pessimamente. Sarebbe meglio, allora, un bagno di umiltà, mettersi al lavoro in fretta, governo, assemblea regionale e partiti, ed evitare scontri così palesi, dannosi e improduttivi, tra presidente della regione e assessore al bilancio, tra giunta regionale e governo nazionale. Non si gioca con il fuoco, con il destino prossimo e futuro dei cittadini. Lo chiediamo per favore!

 


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