Lo scacchiere della Procura | tra partenze e posti da assegnare - Live Sicilia

Lo scacchiere della Procura | tra partenze e posti da assegnare

Due deleghe pesanti da assegnare e tre posti di aggiunto da ricoprire. La procura di Palermo vive una delicata stagione di riorganizzazione

In ballo due deleghe
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PALERMO – Due deleghe pesanti da assegnare e tre posti di aggiunto da ricoprire. La procura di Palermo vive una delicata stagione di riorganizzazione. Non è una questione di poltrone, in ballo c’è il coordinamento del contrasto a Cosa nostra.

Il procuratore Francesco Messineo deve assegnare gli incarichi lasciati vacanti da due procuratori aggiunti. Due nomi storici e di peso all’interno della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Ignazio De Francisci è andato a fare l’avvocato generale. Antonio Ingroia è volato in Guatemala a lavorare per l’Onu. I due magistrati coordinavano le indagini sulla mafia palermitana. Deleghe pesanti, dunque, da assegnare ai procuratori aggiunti al momento in servizio: Leonardo Agueci (coordinatore del dipartimento che si occupa di Reati contro la pubblica amministrazione), Vittorio Teresi (che già coordina le indagini sulla cosche di Agrigento) e Maurizio Scalia (coordinatore del dipartimento Criminalità diffusa). L’altro aggiunto, Teresa Principato, continuerà ad occuparsi del difficilissimo compiuto di dare la caccia a Matteo Messina Denaro.

L’assegnazione delle deleghe sulla lotta alla mafia palermitana è solo il primo passaggio di una partita apertissima. Perché a breve bisognerà ricoprire il posto di procuratore generale che potrebbe provocare un effetto domino. Ad ambire all’incarico sono l’attuale capo dei pm palermitani, Francesco Messineo, e il procuratore generale di Caltanissetta Roberto Scarpinato. Lo scorso giugno la commissione per gli incarichi del Csm aveva indicato i loro nomi. La maggioranza (3 voti) aveva sostenuto Messineo, la minoranza (2 voti) Scarpinato. Si attendeva la decisione definitiva del plenum del Consiglio superiore della magistratura, ma la pratica è tornata in Commissione perché non erano state indicate le motivazioni della proposta dei dei due candidati. La situazione, di fatto, ha riaperto i giochi e potrebbe così tornare in corsa il procuratore di Messina Guido Lo Forte.

Nel frattempo sono accadute tante cose. E’ stato aperto un procedimento disciplinare poi archiviato nei confronti di Scarpinato. Ad alcuni non erano piaciute le parole pronunciate dall’ex pubblico ministero del processo Andreotti durante la commemorazione del giudice Paolo Borsellino. Il 19 luglio Scarpinato definì ”imbarazzante” partecipare alle cerimonie ufficiali per le stragi di Capaci e via D’Amelio per la presenza ”talora tra le prime file, nei posti riservati alle autorità”, di ”personaggi la cui condotta di vita sembra essere la negazione dei valori di giustizia e di legalità per i quali Borsellino si è fatto uccidere”. Parole durissime per le quali, però, il magistrato incassò la solidarietà dell’Associazione nazionale magistrati prima e l’archiviazione del procedimento poi. Anche Messineo, dal canto suo, non dorme sonni tranquilli. Le polemiche sull’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, la clamorosa decisione del capo dello Stato di sollevare il conflitto di attribuzione con la procura per la storia delle intercettazioni illegittime delle conversazioni di Napolitano, la spaccatura tra procuratori aggiunti sulla cattura del boss Messina Denaro non facilitano certo le cose a Messineo. Che se dovesse diventare procuratore generale aprirebbe la partita anche per il posto che attualmente ricopre.

E i nomi in lizza si ripetono. Oltre a Lo Forte e Scarpinato, in corsa ci sarebbero l’attuale procuratore di Caltanissetta Sergio Lari. Sui delicati destini della Procura finiranno per incidere anche i tre posti di aggiunto che si sono liberati. Quelli di Ingroia e De Francisci e quello che potrebbe diventare vacante se Nino Gatto, in malattia da mesi, dovesse abbandonare per la pensione. In corsa per i tre posti sono davvero in molti: dagli attuali porcuratori generali Ettore Costanzo e Nina Sabatino, al capo dei pubblici ministeri di Termini Imerese Alfredo Morvillo, all’aggiunto di Caltanissetta Nico Gozzo, al procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto Salvo De Luca e al sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Maurizio De Lucia.

Senza contare i tanti posti di sostituto procuratore che dovranno essere ricoperti. Nel giro di pochi mesi, dunque, lo scacchiere della Procura potrebbe avere una sfilza di pedine nuove.


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